State pensando alla pensione ma non siete sicuri del numero dei contributi versati durante la carriera lavorativa?
L’INPS ha ideato un servizio che permette di capire a che punto si è con i contributi. Si chiama Prisma ed è una nuova funzione che sarà molto utile a tanti lavoratori, soprattutto a chi ha avuto una carriera discontinua.
I contributi rappresentano un elemento chiave per il pensionamento. Gli scivoli del sistema previdenziale italiano, infatti, potranno anche non richiedere il requisito anagrafico – come la pensione anticipata ordinaria o la pensione per i precoci – ma prevedono necessariamente il raggiungimento di un determinato requisito reddituale. Le forme di pensionamento che chiedono pochi anni di contributi sono la pensione di vecchiaia a 71 anni dedicata ai contributivi (bastano cinque anni), la pensione di vecchiaia (67 anni di età e venti di contributi) e la pensione anticipata contributiva (64 anni di età e venti di contributi). Gli altri scivoli più utilizzati richiedono molti più anni di contribuzione come 35 anni per Opzione Donna, 30 o 36 anni per l’APE Sociale, 41 anni per Quota 103. Si tratta di traguardi importanti da raggiungere, facili da conteggiare se si ha avuto una carriera continua ma più complicato in caso di interruzioni.
L’INPS ha ufficializzato il nuovo servizio Prisma con l’annuncio del lancio nella Circolare 48 del 25 marzo 2024. I datori di lavoro potranno utilizzare la funzione dal 10 aprile 2024 per accedere alle informazioni sull’anzianità contributiva dei dipendenti iscritti alle Gestioni pensionistiche obbligatorie. In questo modo sarà più facile conteggiare accuratamente la contribuzione dovuta al lavoratore garantendo nello stesso tempo il rispetto del massimale contributivo.
Prisma consente di creare un prospetto che comprende tutti gli elementi informatici indispensabili che l’INPS riconosce. Lo scopo è permettere al datore di lavoro di adempiere in modo corretto agli obblighi contributivi nei confronti dei dipendenti. Prisma permette l’individuazione di tutti i periodi rilevanti precedenti al 1° gennaio 1996 e valuta la domanda di opzione al sistema contributivo. La piattaforma, poi, è stata ideata per garantire la privacy dei dipendenti fornendo unicamente le informazioni essenziali. Solo il datore di lavoro o l’intermediario abilitato, inoltre, potranno accedere a queste informazioni.
Ma di che dati parliamo? Della data di registrazione del primo contributo obbligatorio, dell’indicazione dello stato della domanda di opzione al sistema contributivo, della domanda di riscatto o accredito figurativo presso una Gestione INPS per i periodi prima del 1996, della presenza di periodi riscattati o ricongiunti, della presenza di anzianità assicurativa nelle Casse professionali e di una eventuale posizione assicurativa attiva presso una Cassa Professionale.
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