Roma, 16 novembre 2025 – L’Associazione Nazionale Commercialisti lancia un allarme con una lettera aperta diffusa oggi alla stampa. Alcuni iscritti hanno presentato un ricorso contro il nuovo Regolamento elettorale della categoria, approvato dal Consiglio Nazionale e confermato dal Ministero della Giustizia. La questione, che ha infiammato la capitale negli ultimi giorni, ha già fermato le votazioni interne, mettendo a rischio la rappresentanza dei professionisti.
Ricorso blocca le elezioni: la posizione dura dell’ANC
L’ANC riconosce il diritto di chiunque a ricorrere alla giustizia amministrativa. Ma sottolinea anche che, di fatto, il ricorso ha bloccato il voto. “Ogni cittadino e ogni professionista ha diritto a rivolgersi alla giustizia”, si legge nel comunicato. Ma la sospensione delle votazioni è vista come una vera e propria fermata della democrazia dentro la categoria.
Il nuovo regolamento era stato approvato da poco dal Consiglio Nazionale e poi convalidato dal Ministero della Giustizia. Tuttavia, alcuni iscritti hanno sollevato dubbi sulla sua legittimità e hanno presentato un ricorso al TAR del Lazio. Il tribunale, in attesa di una decisione definitiva, ha sospeso le elezioni.
La categoria in difficoltà: serve un confronto vero
Nella lettera aperta, l’Associazione Nazionale Commercialisti ammette che il malessere tra i colleghi è palpabile. “Da tempo la categoria vive un disagio”, si legge. Un problema che nasce da un distacco sempre più netto tra chi rappresenta e chi viene rappresentato, e da una sensazione di essere poco ascoltati.
Ma l’ANC mette in chiaro: non si può restare fermi. “Serve un’accelerazione verso il confronto democratico”, spiegano i vertici. Solo il voto e la partecipazione possono ridare forza e fiducia a una comunità che vuole contare davvero nelle decisioni.
Tra i professionisti cresce la tensione
Il clima tra i commercialisti, soprattutto a Roma, si fa teso. C’è chi appoggia i colleghi che hanno scelto la strada del ricorso, convinto che sia necessario chiarire le regole del gioco. Altri invece temono che la paralisi in corso allontani sempre più la base dalle istituzioni di categoria.
“Non possiamo permettere che migliaia di colleghi perdano la voce”, ha detto un membro della segreteria ANC durante una riunione informale in via XX Settembre. La preoccupazione è che lo scontro interno indebolisca la rappresentanza in un momento già complicato, tra difficoltà economiche e normative.
Il futuro è nelle mani del TAR: appello a mantenere il dialogo
Ora tutti guardano al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, che dovrà decidere sul ricorso. Fonti vicine al Consiglio Nazionale dicono che la sentenza potrebbe arrivare entro fine novembre. Nel frattempo, l’ANC chiede a tutti di mantenere un clima di confronto civile e costruttivo.
“La democrazia è lo strumento, il voto è la voce”, si chiude la lettera aperta. Un invito a non spegnere il dialogo e a trovare insieme la strada per uscire dallo stallo. In attesa della decisione del TAR, la comunità dei commercialisti resta in bilico tra attesa e speranza di tornare presto alle urne.
