Rimborso IRAP su dividendi a intermediari finanziari e assicurazioni: come ottenere l’importo versato

Sonia Rinaldi

10 Dicembre 2025

Milano, 10 dicembre 2025 – Torna al centro dell’attenzione la questione dei rimborsi fiscali sui dividendi percepiti in Italia. Oggi a Milano si è fatto strada un nuovo scenario: si parla infatti della possibilità di ottenere il rimborso dell’imposta pagata sull’intero ammontare dei dividendi, una novità che coinvolge anche i dividendi distribuiti da società residenti in Italia.

Un colpo di scena per investitori e imprese italiane

La notizia, che sta già circolando negli ambienti finanziari lombardi e confermata da diverse fonti nel settore fiscale, interessa una platea ampia. Si va dagli azionisti privati ai grandi fondi, fino alle imprese che ogni anno trattengono quote consistenti di dividendi. Gli specialisti del settore — come il tributarista Giorgio Galli dello studio milanese Galli & Associati — fanno notare che questa novità “potrebbe cambiare, almeno in parte, la pianificazione fiscale di imprese e investitori per il prossimo anno”. Il tema è stato anche toccato nella recente circolare dell’Agenzia delle Entrate (prot. 5347/2025). In sostanza, si parla della possibilità di chiedere un rimborso per tutta l’imposta versata sui dividendi, non più limitato solo a quelli esteri.

Norme fiscali sotto la lente

Il nodo della questione sta nella ridefinizione delle regole sui dividendi. La legge italiana prevede da sempre una ritenuta alla fonte — generalmente al 26% — sugli utili distribuiti. Finora, solo per i dividendi esteri era possibile chiedere un rimborso parziale dell’imposta, soprattutto quando esistevano convenzioni contro la doppia imposizione. Ora, però, dal Ministero dell’Economia arrivano segnali diversi: le sentenze più recenti della Corte di Cassazione e la giurisprudenza europea hanno aperto uno “spazio interpretativo” anche sui dividendi pagati da soggetti italiani.

Un funzionario dell’Agenzia delle Entrate contattato verso mezzogiorno ha spiegato: “Stiamo analizzando le richieste arrivate dagli operatori del mercato. Solo una verifica approfondita ci dirà quanti casi potranno effettivamente essere rimborsati”.

Il peso delle sentenze europee

Il cambio di passo è stato innescato da alcune decisioni della Corte di Giustizia UE, tra cui quella molto citata con il numero C-575/17. La Corte aveva stabilito che differenziare il trattamento fiscale tra dividendi distribuiti da società italiane e quelle estere potrebbe violare il principio comunitario della libera circolazione dei capitali. Gli avvocati fiscalisti ascoltati oggi a Milano spiegano che “la giurisprudenza europea spinge gli Stati membri a uniformare i regimi fiscali”. E non finisce qui: anche la Cassazione italiana con la sentenza del 18 ottobre scorso — pubblicata poco dopo l’alba — ha segnato una svolta. I giudici sostengono che “non si può più giustificare una disparità di trattamento tra dividendi interni ed esteri alla luce del diritto europeo”.

Impatti concreti sui bilanci aziendali

Le prime analisi di Banca Mediolanum, diffuse ieri pomeriggio alle 16:30, segnalano possibili effetti significativi sui conti delle società quotate. “Potrebbe liberarsi liquidità inattesa — osserva un analista che preferisce mantenere l’anonimato — soprattutto nelle aziende con una solida base azionaria italiana”. Resta però molta incertezza sulle modalità pratiche: tempi delle procedure, come presentare le domande e calcolare gli importi recuperabili sono ancora punti da chiarire.

La Consob, con una nota arrivata nel primo pomeriggio, invita alla prudenza: “Fino a quando non arriveranno chiarimenti ufficiali dall’Agenzia delle Entrate e dal Ministero dell’Economia, ogni iniziativa va considerata sperimentale”. Nel frattempo le associazioni degli investitori sono in fermento; Assogestioni ha già convocato per domani una riunione a Roma.

Cosa cambia per i risparmiatori

Per chi detiene azioni private la questione è tutt’altro che marginale. “Molti piccoli azionisti hanno pagato due volte tasse su questi redditi negli anni passati”, spiega Federica Nardi del Forum Consumatori. Il rimborso potrebbe coprire non solo gli importi recenti ma anche quelli versati negli anni scorsi — entro i termini previsti dalla legge. Da fonti vicine all’Agenzia arriva però un avvertimento chiaro: “Ogni richiesta sarà esaminata caso per caso; nessun via libera automatico”.

L’attesa per i chiarimenti ufficiali

In questo momento resta alta l’attesa per una circolare esplicativa da parte dell’Agenzia delle Entrate, prevista nei prossimi giorni secondo ambienti ministeriali. Solo allora si potrà capire se il rimborso sull’intera imposta pagata sui dividendi — compresi quelli di società italiane — diventerà realtà concreta o resterà un’ipotesi da interpretare. Nel frattempo commercialisti e consulenti fiscali seguono con attenzione ogni sviluppo. I contribuenti intanto aspettano risposte precise su uno dei temi più delicati della fiscalità italiana degli ultimi anni.

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