Roma, 12 giugno 2024 – La rottamazione-quinquies prevista nel disegno di legge di bilancio 2026 apre una nuova strada per i contribuenti italiani: lo stralcio di sanzioni e interessi sui debiti affidati agli Agenti della riscossione dal 2000 fino al 31 dicembre 2023. La misura, che riguarda migliaia di cittadini e imprese, è stata annunciata ieri pomeriggio a Palazzo Chigi, durante un incontro tra il Ministero dell’Economia e le principali associazioni di categoria. Il governo punta a un doppio obiettivo: alleggerire la pressione fiscale sulle famiglie e, allo stesso tempo, recuperare davvero i crediti dello Stato.
Rottamazione-quinquies: cosa cambia per i debitori
La bozza del provvedimento spiega che la rottamazione-quinquies riguarda i carichi iscritti a ruolo, cioè i debiti già affidati agli Agenti della riscossione, tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023. In pratica, chi ha una cartella esattoriale emessa in questi 23 anni potrà pagare solo il debito originario, senza le sanzioni e gli interessi accumulati. Restano però a carico del contribuente eventuali rimborsi per spese delle procedure già avviate.
Potranno usufruire della misura solo i contribuenti che non hanno già approfittato delle precedenti rottamazioni, o quelli che, avendolo fatto, sono decaduti per mancato pagamento delle rate. “È un intervento pensato per chi si trova davvero in difficoltà e non è riuscito a rispettare i vecchi piani di rientro”, ha spiegato un funzionario del Ministero dell’Economia.
Chi potrà aderire
Non tutti potranno approfittare della nuova rottamazione. Le prime indicazioni parlano di una platea limitata a persone fisiche e imprese che non hanno altre agevolazioni in corso, o che sono decadute da precedenti piani per inadempienza. In sostanza, chi ha già beneficiato della “rottamazione-ter” o della “saldo e stralcio” e ha pagato regolarmente, non potrà accedere a questa nuova opportunità.
La domanda dovrà essere presentata entro una scadenza precisa, che, secondo indiscrezioni, potrebbe essere il 30 aprile 2026. “Stiamo lavorando per rendere la procedura il più semplice possibile”, ha detto un dirigente dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione.
Cosa succede con le rate in corso
Uno dei nodi più delicati riguarda l’effetto della rottamazione sulle rateizzazioni già in corso. Dalla relazione tecnica emerge il rischio che molti contribuenti interrompano i pagamenti in corso, sperando di ottenere condizioni migliori con la nuova misura. “È un pericolo reale – conferma un consulente fiscale di Roma – perché chi sta pagando potrebbe decidere di fermarsi in attesa dello stralcio”.
Il governo sta pensando a correttivi per evitare distorsioni nelle entrate. Tra le ipotesi c’è l’esclusione dalla rottamazione per chi interrompe volontariamente una rateizzazione già avviata dopo l’entrata in vigore della legge.
Bilancio e reazioni
Sul fronte dei conti pubblici, la rottamazione-quinquies è una scommessa. Da un lato si punta a incassare crediti difficili da riscuotere; dall’altro c’è il rischio di perdere incassi futuri se molti sospenderanno i pagamenti in attesa dello stralcio. Secondo le prime stime del Ministero dell’Economia, la misura potrebbe interessare oltre 10 milioni di cartelle, per un valore nominale superiore ai 50 miliardi di euro.
Le associazioni di categoria hanno accolto la notizia con cautela. “Serve chiarezza sui criteri di accesso”, ha detto Dario Costantini, presidente della CNA. Anche Confcommercio chiede “regole chiare e tempi certi”. Intanto, tra i contribuenti cresce l’attesa: nei gruppi social dedicati al fisco si chiedono dettagli sulle modalità e si teme che la misura possa penalizzare chi ha sempre pagato puntualmente.
Cosa succederà adesso
Il testo definitivo della rottamazione-quinquies sarà discusso nelle prossime settimane in Parlamento. Il governo vuole chiudere entro l’autunno, per far partire la misura già dal 2026. Nel frattempo, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione invita a non fermare i pagamenti in corso fino a nuove comunicazioni ufficiali. “Solo allora – precisano da via Cristoforo Colombo – si potranno valutare le vere convenienze”.
Resta da vedere se questa nuova rottamazione riuscirà davvero a mettere d’accordo contribuenti ed erario. Per ora, una cosa è certa: il dibattito è appena cominciato e proseguirà nei mesi a venire.
