Il Superbonus 110%, introdotto nel luglio 2020, ha rappresentato un’agevolazione fiscale a cui molte persone hanno fatto ricorso in questi ultimi anni. Tuttavia, a partire dal 1° gennaio 2023, il nuovo decreto Aiuti-quater introdotto dal governo in carica ha comportato importanti modifiche a questa agevolazione. Eccole spiegate nel dettaglio.
Tra le novità introdotte dal Superbonus 90%, particolare attenzione è riservata all’introduzione del quoziente familiare, strumento capace di assicurare più equità e consenso sociale, e direttamente influenzato dal numero di membri del nucleo familiare.
Ad esempio, se un richiedente desidera ottenere il Superbonus 90% per la propria villetta e il suo nucleo familiare (composto dal richiedente e dal coniuge) ha un reddito lordo totale di 25.000 € nel 2022, il coefficiente familiare sarà pari a 2 (un punto per il richiedente e un punto per il coniuge).
Il quoziente familiare è calcolato dividendo il reddito totale lordo per il coefficiente familiare, ovvero 25.000 € / 2, che si traduce in un importo di 12.500 €. Poiché questo importo è inferiore al valore richiesto di 15.000 €, il nucleo familiare in questione ha diritto al Superbonus 90%. Tuttavia, se il quoziente familiare supera i 15.000 €, non sarà possibile beneficiare dell’agevolazione.
Un’altra modifica riguarda la riduzione della percentuale della detrazione dal 110 al 90%, che diminuirà ulteriormente (70% dal 2024 e 65% dal 2025). È importante sottolineare, tuttavia, che lo sgravio fiscale del 110% continuerà ad essere disponibile per coloro che rispettano alcune precise condizioni.
Come ottenere il Superbonus 90%: tutto ciò che devi sapere
Questo contributo permette di beneficiare di un ulteriore sostegno economico in fase di ristrutturazione ed efficientamento degli immobili, aumentando il potere d’acquisto dei contribuenti e favorendo il mercato immobiliare ed ecco quindi come richiederlo.
Inoltro della domanda di Superbonus 90%
L’Agenzia delle Entrate ha predisposto un provvedimento con i termini e le modalità per inoltrare la richiesta. La domanda potrà essere presentata esclusivamente dal 2 al 31 ottobre 2023, attraverso l’invio telematico disponibile all’interno dell’area riservata del portale dell’Agenzia. I richiedenti potranno effettuare la procedura direttamente, utilizzando le proprie credenziali di accesso (Spid, Cie o Cns), oppure avvalersi dell’assistenza di un intermediario.
Chi è ammesso a richiedere il contributo?
Il contributo è destinato esclusivamente alle persone fisiche che non hanno superato i 15.000 euro di reddito nel 2022, seguendo i criteri definiti dal Dl Aiuti quater. Inoltre, è richiesto che siano titolari della proprietà o di un diritto di godimento sull’immobile oggetto di interventi che hanno beneficiato del Superbonus al 90%. Tale immobile, poi, può essere utilizzato solo come abitazione principale.
Anche gli eredi possono richiedere il Superbonus 90%?
Secondo il provvedimento emesso dall’ADE, anche gli eredi che conservano il possesso dell’immobile possono beneficiare del contributo, a condizione che gli interventi siano stati sostenuti dal defunto.

Il Decreto Legge Aiuti quater ha introdotto una novità per i proprietari di immobili e coloro che ne godono il diritto di reale usufrutto, con un reddito massimo di 15.000 euro. In particolare, viene fornito un contributo pari al 10% delle spese non agevolate dal Superbonus al 90%. Il Superbonus, che ha subito una riduzione dal 110% al 90%, fatta eccezione per alcuni casi particolari, viene erogato come contributo statale per coprire la parte delle spese non coperta. Il contributo destinato a coprire le spese non incluse nel Superbonus è riservato esclusivamente alle prime case, coprirà le spese sostenute tra il 1° gennaio 2023 e il 31 ottobre 2023, con la possibilità di utilizzarlo anche per il rifacimento di parti comuni condominiali.
Il Superbonus 90% è realtà : tutte le novità da sapere
Il modello di domanda è diventato disponibile dal 23 settembre scorso. Nel modulo, il richiedente deve dichiarare di possedere i requisiti per il contributo e fornire il proprio codice fiscale e l’IBAN sul quale verrà accreditata l’assegnazione del contributo stesso.
Dopo aver presentato la richiesta di contributo Superbonus 90%, istituito dal decreto Rilancio, si riceverà una ricevuta di presa in carico dell’istanza dal 2 ottobre 2023. Successivamente, si otterrà l’esito della domanda.
Cosa cambia nelle richieste di Superbonus 90% e chi ha davvero ancora diritto di inoltrare la domanda?
A partire dal 2023, il superbonus risulta pressoché inaccessibile per la maggior parte dei contribuenti. È opportuno tenere presente che, per i nuovi interventi, la detrazione prevista ammonta al 90%. Tuttavia, non sarà più possibile cedere il credito o richiedere lo sconto in fattura per i nuovi progetti avviati, il che significa che il contribuente potrà recuperare la detrazione al 90% solo attraverso la dichiarazione dei redditi.
Dato che la detrazione deve essere ammortizzata in soli quattro anni e considerando il costo degli interventi effettuati con il superbonus, risulterà pressoché impossibile per la maggioranza dei contribuenti usufruire di tale agevolazione. In pratica, il superbonus al 90% nel 2023 sarà accessibile solo per un gruppo selezionato di beneficiari, ovvero coloro che possono portare in detrazione l’intero sconto in quattro annualità , in base alla capienza fiscale.
Quanti sono gli esclusi dalle domande di Superbonus 90%?
Accedere al Superbonus del 90% resta solo sulla carta per la maggioranza dei contribuenti. Infatti solo coloro che hanno redditi molto alti e capienza fiscale sufficiente potrebbero fruire dell’intera detrazione. Secondo i dati forniti dall’Enea, circa il 90% dei contribuenti interessati dal superbonus sarebbero esclusi, il limite di capienza fiscale impedirebbe a moltissimi di sfruttare il superbonus anche per interventi ammessi dall’importo elevato, in quanto recuperare il 90% della spesa entro quattro anni contando solo sulla propria Irpef sarebbe difficile per la maggior parte dei contribuenti. Anche per i condomini, la ripartizione delle spese tra tutti i proprietari non sarebbe di grande aiuto dato il rischio concreto di incapienza fiscale. Inoltre, la detrazione in dieci anni è stata prevista solo per le spese sostenute nel 2022, non per i nuovi lavori iniziati nel 2023.
Anche i beneficiari del ripescaggio incontrano difficoltÃ
La situazione non è migliore per i pochi fortunati che avevano già autorizzato i lavori entro la fine del 2022 e che possono sperare di beneficiare della cessione del credito o dell’agevolazione fiscale del 110%. Tuttavia, questi “ripristinati” si trovano di fronte all’incertezza più grande: nessuno può garantire loro che ci saranno acquirenti per i loro crediti dopo il primo Sal, poiché il mercato dei crediti rimane ancora inceppato. Questo potrebbe comportare il rischio di lasciare i cantieri incompiuti, i lavori a metà e migliaia di euro impossibili da recuperare entro la fine dell’anno. In sintesi, il superbonus, che sembrava l’opportunità degli ultimi anni, sta diventando una chimera a cui solo pochi eletti potranno accedere.
