Tredicesime, quanti soldi ci daranno davvero

Tredicesime, arrivano sostanziali novità per una retribuzione sempre molto attesa da parte dei lavoratori e su cui fanno affidamento.

Ogni retribuzione, per i lavoratori in generale e soprattutto per quelli italiani, risulta fondamentale e necessaria per il sostentamento proprio e per quello della propria famiglia; d’altronde, come sottolineato da recenti indagini, per vivere bene bisogna avere una determinata entrata a fine mese.

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Arrivano novità importanti per le prossime tredicesime: fortunatamente sono buone notizie per i lavoratori – lamiapartitaiva.it

Fortunatamente, i lavoratori dipendenti (oltre alla malattia e alle ferie) possono contare anche su tredicesima e quattordicesima, due ulteriori retribuzioni in aggiunta allo stipendio mensile già stabilito dal contratto stipulato; spesso, danno l’opportunità (visti i periodi in cui vengono erogati) di fare regali extra oppure di partire in vacanza.

La cifra della tredicesima, ad esempio, va però calcolata con criteri ben precisi e stabiliti: quanto arriverà il prossimo anno ai lavoratori? Arrivano importanti novità e, fortunatamente per i cittadini, pare proprio che siano buone notizie.

Buone notizie per la tredicesima, sono previsti aumenti

Come riportato da ilgiornale.it, arrivano buone notizie per i lavoratori in merito alla tredicesima. Nella bozza del decreto legislativo di revisione del regime Irpef e Ires è infatti presente un articolo che prevede, per questo 2024, un’indennità (di importo non superiore a 100 euro) ai lavoratori dipendenti che hanno un reddito complessivo che non superi i 28.000 euro”.

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Dovrebbe arrivare una nuova indennità di un valore pari a massimo 100 euro per determinate tipologie di lavoratori  – lamiapartitaiva.it

Una buona notizia per i lavoratori, che però devono avere dei requisiti specifici: un coniuge e almeno un figlio, sempre come anticipato dalla bozza. La cifra di questa indennità sarà definita nei prossimi mesi dal ministero dell’economia e delle finanze e comunicata con un nuovo decreto.  A partire dal 1 gennaio, poi,  la Rita,  (la rendita integrativa temporanea anticipata, viene riconosciuta solo nel caso di cessazione del rapporto di lavoro per motivi diversi rispetto a quello del raggiungimento del requisito pensionistico, mentre per quanto riguarda i premi di risultato dal 2025 saranno tassati del 10%, pur rispettano il tetto di 3mila euro.

Prossimamente arriveranno sicuramente altre notizie più specifiche a riguardo, ma intanto in molti possono già aspettarsi di avere una tredicesima un po’ più alta per quest’anno: un aiuto in più per pagare le spese che si hanno nel mantenere sé stessi e una famiglia, considerato il costo della vita (che sembra non abbia nessuna intenzione di abbassarsi prossimamente).

 

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