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Una lettera aperta che cambia le regole del gioco: ANC 16.10.2025

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Sonia Rinaldi

Roma, 4 novembre 2025 – Il presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti (ANC), Marco Cuchel, ha lanciato oggi una lettera aperta indirizzata a tutti gli iscritti, in un momento che lui stesso definisce “di grande incertezza” per la categoria. Il testo, pubblicato questa mattina sul sito ufficiale dell’associazione e diffuso tramite newsletter, arriva a poche settimane dalla presentazione della Legge di Bilancio, in pieno fermento sulle questioni fiscali e sulle riforme. “Ci aspetta un confronto duro con le istituzioni”, scrive Cuchel, “ma anche una riflessione profonda su chi siamo e sul ruolo che vogliamo giocare nel futuro del Paese”.

Commercialisti in allarme: le richieste dell’ANC

Nella lettera, il presidente Cuchel mette in luce le principali difficoltà che stanno mettendo sotto pressione la professione. Soprattutto, punta il dito contro l’aumento degli adempimenti fiscali e le complicazioni nell’interpretare le norme. “Non possiamo più accettare – si legge – che il nostro lavoro sia schiacciato da scadenze continue e da regole confuse”. Il riferimento è chiaro: nelle ultime settimane tanti iscritti hanno segnalato problemi con le nuove piattaforme digitali dell’Agenzia delle Entrate e con i cambiamenti normativi introdotti dal governo.

La categoria chiede più chiarezza e tempi certi. “Serve un calendario fiscale stabile”, ha ribadito Cuchel, “e strumenti che ci permettano di lavorare senza il costante timore di sanzioni per errori formali”. Un appello che arriva dopo settimane di confronto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, durante le quali l’ANC ha messo sul tavolo proposte concrete per semplificare gli obblighi.

Tra i commercialisti cresce la preoccupazione

Tra i professionisti il clima è teso, lo confermano alcune testimonianze raccolte nelle ultime ore. “Siamo stanchi di rincorrere scadenze che cambiano all’ultimo minuto”, racconta Anna Rossi, commercialista romana con uno studio in zona Prati. “Ogni giorno dobbiamo districarci tra circolari e provvedimenti che spesso si contraddicono”. Un sentimento condiviso anche dai più giovani, che denunciano difficoltà nell’avviare la professione e nel gestire i rapporti con i clienti.

La lettera di Cuchel arriva proprio in questo momento delicato. Solo pochi giorni fa, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti aveva espresso preoccupazione per l’aumento delle responsabilità a carico dei professionisti, soprattutto per quanto riguarda antiriciclaggio e controlli fiscali. “Non chiediamo privilegi”, ha sottolineato Cuchel, “ma rispetto per il nostro lavoro e per il ruolo che svolgiamo nella tutela della legalità”.

ANC: il dialogo con le istituzioni è indispensabile

Sul fronte istituzionale, l’ANC conferma la sua volontà di parlare con il governo. “Abbiamo sempre collaborato con le autorità”, scrive Cuchel nella lettera, “ma ora servono risposte concrete”. Tra le richieste principali: una revisione del sistema sanzionatorio, maggiore coinvolgimento nella scrittura delle norme e investimenti nella formazione digitale.

Il presidente ha ricordato anche l’impegno dell’associazione a organizzare incontri sul territorio per raccogliere le richieste degli iscritti. “Solo ascoltando chi è sul campo possiamo rappresentare davvero la categoria”, ha spiegato Cuchel. Nei prossimi giorni si terranno appuntamenti a Milano, Napoli e Palermo, dove si discuterà delle proposte da portare al tavolo con il Ministero.

Il futuro della professione tra riforme e sfide

Guardando avanti, la lettera invita i commercialisti a non perdere la fiducia. “Siamo una comunità solida”, scrive Cuchel, “capace di adattarsi e di affrontare le sfide”. Ma il messaggio è chiaro: senza un intervento deciso delle istituzioni, la professione rischia di diventare meno attrattiva per le nuove generazioni.

In chiusura, Cuchel chiama gli iscritti all’unità. “Solo insieme possiamo difendere la dignità del nostro lavoro”, conclude. Un invito a non arrendersi davanti alle difficoltà, ma anche una richiesta di più attenzione da parte della politica verso una categoria che, dati alla mano, conta oltre 120mila professionisti in tutta Italia.

La lettera aperta è ora al centro del dibattito interno alla categoria. Nei prossimi giorni si attendono reazioni dagli altri ordini professionali e dalle istituzioni. Nel frattempo, tra gli studi e nelle chat degli iscritti, il confronto è già cominciato.

Sonia Rinaldi

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