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Una lettera aperta dell’ANC: il futuro della categoria in discussione

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Sonia Rinaldi

Roma, 8 ottobre 2025 – Questa mattina il Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti (ANC) ha inviato una lettera aperta a tutti gli iscritti. Il messaggio, diffuso tramite i canali ufficiali dell’associazione e rilanciato sui social più seguiti, arriva in un momento che il presidente definisce “delicato” per la categoria, alle prese con nuove norme e una burocrazia sempre più pesante. L’obiettivo è chiaro: fare chiarezza sulle iniziative in corso e ribadire il ruolo chiave dei commercialisti nell’economia italiana.

Lettera ANC: perché ora è il momento di fare squadra

La lettera, uscita proprio l’8 ottobre e subito condivisa su Facebook, Twitter e LinkedIn, si apre con un appello diretto a “colleghi e colleghe”. Si parla di “unità e partecipazione” in questa fase di “cambiamenti e incertezze”. Il presidente – il cui nome non è stato reso noto – ha voluto rispondere alle tante domande arrivate nelle ultime settimane, con professionisti preoccupati per le novità legislative e le difficoltà che si accumulano negli studi.

Sappiamo bene quanto sia dura ogni giorno”, si legge nel testo. Il presidente aggiunge che l’associazione lavora “senza sosta” per portare avanti le richieste dei commercialisti presso le istituzioni, con particolare attenzione alla semplificazione fiscale e alla difesa della professione. Un passaggio pensato per tranquillizzare chi teme nuovi pesi e responsabilità dopo le ultime riforme.

Le istanze dei commercialisti e la risposta dell’ANC

Nel cuore della lettera aperta, il presidente affronta i temi più sentiti dalla categoria: serve più chiarezza nelle regole, tempi certi per i nuovi strumenti digitali e la tutela del ruolo del commercialista come ponte tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione. “Non possiamo permettere che il nostro lavoro venga ridotto a semplice burocrazia”, scrive, invitando tutti a restare vigili e a partecipare alle iniziative dell’associazione.

Tra le priorità evidenziate ci sono il dialogo costante con il Ministero dell’Economia, la richiesta di una pausa su alcune scadenze fiscali troppo ravvicinate e la creazione di tavoli tecnici per affrontare i problemi legati alle nuove piattaforme digitali. “Abbiamo già iniziato a parlare con le istituzioni”, si legge, “e continueremo a far sentire la nostra voce”.

Le reazioni dei professionisti e cosa succederà

La lettera ha subito acceso il dibattito tra i commercialisti. Studi di Roma e Milano hanno commentato sui social, apprezzando la scelta del presidente di rivolgersi direttamente alla base. Per molti è “un segnale di attenzione” in un momento in cui la categoria si sente spesso isolata e poco rappresentata. Altri, però, chiedono fatti concreti: “Bene le parole, ora servono i risultati”, ha scritto un iscritto su LinkedIn poco dopo la diffusione del testo.

L’ufficio stampa dell’ANC ha annunciato che nelle prossime settimane si terranno incontri territoriali, sia in presenza che online, per raccogliere idee e suggerimenti da tutta Italia. L’obiettivo è arrivare uniti ai tavoli con le istituzioni previsti entro fine anno. “Solo parlandoci direttamente possiamo trovare soluzioni condivise”, ha spiegato il presidente nelle ultime righe della lettera.

Il ruolo dei commercialisti nel nuovo scenario

Sul ruolo della categoria, il presidente è netto: “Siamo un presidio di legalità e trasparenza”. Lo dice mentre il settore si trova a gestire l’impatto di nuove regole su fatturazione elettronica, privacy e antiriciclaggio. Temi che, secondo l’ANC, richiedono formazione continua e un dialogo costante con le istituzioni.

La lettera si chiude con un appello all’unità: “Solo insieme possiamo affrontare le sfide che ci aspettano”. Un messaggio che, almeno nelle prime ore dopo la pubblicazione, ha trovato ascolto tra molti iscritti. Ora la parola passa ai fatti: nei prossimi mesi si vedrà se l’associazione riuscirà a trasformare le promesse in risultati concreti per la categoria.

Sonia Rinaldi

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