Economia

Aumentano i contributi INPS per le partita IVA: i nuovi importi da pagare

Published by
Valerio Diaco

La bozza della legge di Bilancio 2024 di recente disponibile per la consultazione, mostra diversi cambiamenti anche per i contribuenti con partita IVA, tra queste novità rientra anche un aumento dei contributi INPS da versare.

Tra le novità presenti nella bozza della legge di bilancio 2024 è presente un aumento dei contributi INPS da versare a carico dei lavoratori con partita IVA. Vediamo nello specifico chi è interessato dalla modifica e quali saranno i nuovi importi da versare.

Aumentano i contributi Inps per i lavoratori autonomi – Pixabay

I lavoratori autonomi, stando a quanto riportato nella bozza della legge di bilancio 2024, dovranno versare un importo maggiore dei contributi inps rispetto al passato.

Inoltre, l’articolo 31 della bozza prevede anche l’estensione del gruppo di coloro che potranno essere beneficiari del’Iscro, ossia l’indennità per la continuità reddituale e operativa riconosciuta agli iscritti alla Gestione Separata Inps con redditi fino alla soglia di 12,000 euro. La misura in questione troverà le coperture con l’aumento dei contributi INPS a carico dei lavoratori con partita IVA.

Aumento dei contributi Inps per i lavoratori autonomi: chi pagherà di più e quanto

Il comma 13 dell’articolo 31 della legge finanziaria 2024 prevede che, per far fronte all’aumento del numero dei beneficiari dell’ISCRO, a partire dal 1° gennaio 2024 sarà previsto un aumento delle tariffe dello 0,35%. Tuttavia, non si tratta di una novità.

La bozza della legge di Bilancio 2024: aumentano i contributi Inps- Pixabay

In effetti, in precedenza era previsto un aumento della contribuzione a carico dei lavoratori iscritti alla Gestione separata Inps. Ma non si tratta di un aumento strutturale bensì di carattere “eccezionale” e destinato a diminuire dal 1° gennaio 2024 perché in scadenza

Nel caso non dovesse esserci l’intervento previsto dall’articolo 31 della finanziaria 2024, dal gennaio si ritornerà al tasso di interesse in vigore fino al 2020, cioè al 25,72%. L’aumento previsto dall’articolo 31 è strutturale e pertanto l’aliquota contributiva INPS raggiungerà il 26,07%.

Chi potrà beneficiare dell’Iscro 2024 e quali sono i limiti

La legge 30 dicembre 2020, n. 178 articolo 1, comma 386, stabilisce che i lavoratori autonomi titolari di partita iva e iscritti alla Gestione Separata Inps il riconoscimento di un’indennità di disoccupazione per i lavoratori autonomi con reddito inferiore a 12,000 euro. Prima della modifica, tale soglia era di 8,972.04 euro.

Per godere dell’indennità Iscro, si deve avere i seguenti requisiti:

  • Non percepire alcun trattamento pensionistico diretto e non avere un’assicurazione in essere presso altre forme previdenziali obbligatorie
  • Non essere beneficiari dell’assegno di inclusione
  • Aver conseguito, nell’anno precedente rispetto alla presentazione della domanda, un reddito inferiore almeno al 70% rispetto alla media dei redditi prodotti nei due anni precedenti
  • Essere in regola con i versamenti dei contributi previdenzili;
  • Essere titolari di partita IVA da almeno tre anni, alla data di presentazione della domanda
  • Aer dichiarato, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, un reddito non superiore a 12.000 euro.

L’Indennità di continuità reddituale e operativa, stando alla bozza rilasciata, non sarà di un importo inferiore a 250 euro mensili e il limite massimo corrisponde a 800 euro mensili. L’importo dell’indennità viene calcolato in misura pari al 25% su base semestrale, della media dei redditi da lavoro autonomo dichiarati dal contribuente nei due anni precedenti all’anno precedente alla presentazione di tale domanda.

In caso di cessazione della partita Iva durante il periodo di percezione oppure di percezione di pensioni o assegno di inclusione, il beneficio non sarà più riconosciuto con effetto immediato.

Valerio Diaco

Recent Posts

Commercialisti in prima linea: Cuchel (Anc) chiede trasparenza e inclusione nel settore

Genova, 28 ottobre 2025 – Tensione e malumori hanno segnato il congresso nazionale dei commercialisti…

17 ore ago

Sgravio contributivo: dal 30 novembre un’opportunità per i contratti di solidarietà

Roma, 6 novembre 2025 – Dal 30 novembre al 10 dicembre 2025, le imprese con…

18 ore ago

La scadenza della PEC per gli amministratori: ecco perché è fondamentale comunicarla entro la fine dell’anno

Roma, 6 novembre 2025 – Gli amministratori di società hanno tempo fino al 31 dicembre…

20 ore ago

Obbligo di collegamento tra IVA e pagamenti elettronici: cosa cambia dal 2026

Milano, 5 novembre 2025 – Dal 1° gennaio 2026 scatta l’obbligo per tutti gli esercenti…

2 giorni ago

Bonus mamme: come accedere alle prestazioni non pensionistiche con il Punto d’accesso

Roma, 5 novembre 2025 – Ieri l’INPS ha diffuso, con il messaggio n. 3289, nuove…

2 giorni ago

Professionisti senza regolarità fiscale: stop ai pagamenti dalla pubblica amministrazione

Roma, 5 novembre 2025 – Da gennaio chi lavora come libero professionista per la Pubblica…

2 giorni ago