Questa riforma cambia radicalmente il modo in cui vengono gestiti i rimborsi fiscali in presenza di debiti tributari. Tutto quello che c’è da sapere.
Un’importante riforma nel campo della riscossione fiscale sta per entrare in vigore, portando significative modifiche per i contribuenti italiani. La novità principale riguarda il blocco dei rimborsi dei crediti fiscali per coloro che hanno debiti fiscali pendenti e non accettano la compensazione volontaria.
Vediamo nel dettaglio quali sono le implicazioni di questa nuova normativa. Le novità sono contenute nel decreto legislativo il cui schema preliminare è stato approvato in Consiglio dei Ministri l’11 marzo. Ecco come orientarsi nel mare magnum delle nuove disposizioni emesse.
Questa riforma cambia radicalmente il modo in cui vengono gestiti i rimborsi fiscali in presenza di debiti tributari. Mentre in passato i contribuenti rischiavano l’addebito delle spese procedurali e la ripresa della riscossione in caso di rifiuto della compensazione, con la nuova normativa i rimborsi resteranno bloccati fino alla fine dell’anno successivo per consentire all’agente della riscossione di intraprendere azioni esecutive.
Dunque, la riforma della riscossione fiscale porta importanti cambiamenti nel modo in cui vengono gestiti i rimborsi fiscali in presenza di debiti. È fondamentale per i contribuenti comprendere appieno queste nuove normative e adattarsi di conseguenza per evitare possibili complicazioni e disagi.
Blocco dei rimborsi fiscali in presenza di cartelle esattoriali, le novità nel nuovo decreto
La riforma prevede che i rimborsi dei crediti fiscali non vengano erogati ai contribuenti con debiti a ruolo, a meno che non accettino la compensazione volontaria. Questa misura sarà in vigore fino al 31 dicembre dell’anno successivo a quello della domanda. Tuttavia, sono previste eccezioni per i “mini rimborsi” fino a 500 euro, che verranno versati senza effettuare verifiche sui debiti tributari.
La normativa introduce un nuovo automatismo di blocco dei rimborsi fiscali in presenza di cartelle esattoriali e in caso di mancata accettazione della proposta di compensazione. I contribuenti avranno 60 giorni di tempo per accettare la proposta di compensazione e durante questo periodo saranno sospese le procedure di riscossione.
I rimborsi fino a 500 euro non saranno soggetti alle procedure di controllo sulla compensazione volontaria. In pratica, il Fisco procederà direttamente al versamento della somma senza avviare ulteriori procedure. Il Fisco non esegue nessun controllo sull’eventuale presenza di cartelle esattoriali, ma procede direttamente al versamento della somma.
