Roma, 5 novembre 2025 – Ieri l’INPS ha diffuso, con il messaggio n. 3289, nuove indicazioni pratiche per richiedere il bonus mamme 2025, previsto dall’articolo 6, comma 2, del Decreto Legge 95/2025. Dopo la circolare n. 139/2025 che aveva spiegato i dettagli dell’agevolazione per le lavoratrici madri, ora l’Istituto si concentra sulle modalità per presentare la domanda, con istruzioni chiare su tempi e procedure.
L’INPS spiega che la richiesta si può inviare direttamente online, collegandosi al sito www.inps.it. Il percorso è ben definito: dalla sezione “Sostegni, Sussidi e Indennità” si procede a “Esplora Sostegni, Sussidi e Indennità”, poi “Per genitori”, “Vedi tutti i servizi” e infine “Nuovo Bonus mamme”. È necessario accedere con un’identità digitale – SPID, CIE o CNS – per arrivare al “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”, dove si può compilare e inviare la domanda.
Non è solo online: si può chiamare il Contact Center Multicanale (803164 da rete fissa, 06164164 da cellulare) o rivolgersi agli Istituti di patronato, che aiutano a compilare e inviare la richiesta. Un’opzione preziosa per chi non ha dimestichezza con il digitale o preferisce un supporto diretto.
Il termine da segnare è il 9 dicembre 2025: entro quella data le lavoratrici che hanno maturato i requisiti entro il 28 ottobre devono presentare la domanda. La scadenza, inizialmente fissata a 40 giorni dalla circolare (domenica 7 dicembre), è stata spostata al primo giorno lavorativo dopo, visto che l’8 dicembre è festa.
Chi raggiunge i requisiti dopo il 28 ottobre ma entro il 31 dicembre ha tempo fino al 31 gennaio 2026 per fare domanda. L’INPS avverte: non ci saranno altre proroghe. Chi arriva in ritardo rischia di perdere il bonus.
Il bonus mamme 2025 è pensato per le lavoratrici madri dipendenti, sia nel pubblico che nel privato, escluso il lavoro domestico. Come spiegato nella circolare n. 139/2025, possono accedere le donne con almeno due figli a carico, di cui almeno uno minorenne al momento della domanda. Il bonus significa esonero dal pagamento dei contributi previdenziali a carico della lavoratrice, fino a un massimo di 3.000 euro all’anno.
Non rientrano nel beneficio i contributi per il fondo pensione complementare e quelli per l’assicurazione contro la disoccupazione involontaria. L’esonero viene applicato direttamente in busta paga dal datore di lavoro, dopo che l’INPS verifica i requisiti.
Dopo la circolare, i sindacati come la Cgil Funzione Pubblica e la Cisl Scuola hanno notato un aumento delle richieste di informazioni. “Riceviamo tante domande su come fare e sui tempi”, racconta una rappresentante del patronato Inca-Cgil di Roma. “Molte mamme temono di non farcela entro le scadenze o di sbagliare a compilare online”.
Anche i patronati si sono attrezzati con sportelli dedicati per aiutare le lavoratrici nella procedura digitale. “Abbiamo aperto un servizio specifico”, conferma un operatore del Caf Cisl di Milano, “perché la domanda online non è sempre semplice e molti preferiscono un aiuto diretto”.
L’INPS avverte che nelle prossime settimane intensificherà i controlli sulle domande per accertare la veridicità dei dati e il rispetto dei requisiti. In caso di irregolarità o false dichiarazioni, scatteranno la revoca del bonus e il recupero di quanto indebitamente ricevuto.
Per informazioni, l’INPS invita a consultare la sezione dedicata sul sito o a rivolgersi ai canali ufficiali di assistenza. La partita del bonus mamme 2025 è aperta: tra scadenze ravvicinate, procedure digitali e controlli stretti, le lavoratrici interessate devono muoversi con attenzione per non perdere un aiuto concreto.
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