Usufruire di un bonus nido per chi ha bambini piccoli può essere davvero provvidenziale, ecco come fare per averlo.
La gestione di un bambino piccolo può essere impegnativa, oltre che onerosa sul piano economico. Chi non ha genitori vicino che può occuparsi di loro deve necessariamente ricorrere alle istituzioni scolastiche, che sono però spesso tutt’altro che di basso costo.
Anche solo l’idea di dover rinunciare al lavoro per uno dei due genitori non è praticabile, ben sapendo come avere due stipendi sia provvidenziale. Fortunatamente per le famiglie in difficoltà ora è stato possibile usufruire di un bonus nido, che non è stato ancora liquidato.
Usufruire di un’agevolazione sul piano economico non può che essere determinante, ma lo è altrettanto avere certezze su quando questa possa essere liquidata. Nel caso del bonus nido sono però ancora tante le famiglie in attesa di notizie.
Al momento le domande presentate da chi ne ha fatto richiesta risultano essere in lavorazione, anche se alcuni non hanno ricevute risposte particolarmente incoraggianti per via telefonica. Chi ha contattato il call center INPS, secondo quanto trapela dalle testimonianze presenti sui social, avrebbe ricevuto una risposta tutt’altro che positiva, ovvero che i “pagamenti risultano essere bloccati per mancanza di fondi”. Un quadro che non può che stridere visto che solitamente incentivi del genere vengono concessi dopo avere verificato la disponibilità.
Fortunatamente non c’è effettivamente un problema legato ai soldi necessari, si tratta semplicemente di risolvere alcuni aspetti burocratici, sempre fondamentali in ambiti simili. A breve chi non ha ancora ricevuto risposta in merito alla propria istanza dovrebbe avere opportuna comunicazione, per poi procedere con il saldo degli importi.
Salvo imprevisti, che al momento non sembrano essere previsti, i beneficiari dovrebbero ottenere la somma spettante entro massimo fine aprile. A differenza di quanto accaduto in passato, l’entità risulta essere maggiore per le famiglie più in difficoltà per i figli successivi al primo, ovvero:
Nessuna variazione, invece, per i nuclei che hanno ISEE superiore ai 40 mila euro l’anno.
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