Cartelle esattoriali sotto i 20mila euro? Arriva il saldo e stralcio

Il leader della Lega propone un altro “saldo e stralcio”, dopo il condono edilizio e la sanatoria sugli scontrini

 

Spunta all’orizzonte una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali. Il vice premier Matteo Salvini negli ultimi giorni è tornato alla carica. Spinge per un altro “saldo e stralcio” per quelle “di piccola entità”, fino a 20mila o 30mila euro.

Una sanatoria sulla falsa riga della cosiddetta “pace fiscale” approvata nel 2018 dal governo Conte 1 (sostenuto da Lega e M5s) per le famiglie con un indicatore Isee inferiore a 20mila euro.

L’irresistibile tentazione del condono fiscale

Del resto non è una novità. Tutti i governi hanno ceduto alla tentazione del condono per racimolare un po’ di risorse. Solo nel giugno scorso sono scaduti i termini per aderire alla cosiddetta “rottamazione quater”, cioè un condono fiscale che ha dato la possibilità di saldare i propri debiti con l’Agenzia delle entrate senza pagare sanzioni né interessi. Si è trattato della quarta sanatoria approvata dal 2017, quando a Palazzo Chigi c’era l’allora segretario del Pd Matteo Renzi.

Diverso invece lo stralcio integrale delle cartelle fino a mille euro previsto dall’ultimo decreto mille proroghe per i carichi affidati dal 2010 al 2015. In questo caso le cartelle sono state automaticamente cancellate, senza la presentazione di alcuna domanda, e il debito si è estinto.

Il condono edilizio per “piccole irregolarità”

La rottamazione, arriva dopo un altro classico dei dibattiti che precedono la Manovra, quello del condono edilizio. Ci sono problemi di bilancio? Ci sono alcune centinaia di migliaia di piccole irregolarità architettoniche, edilizie e urbanistiche che stanno intasando gli uffici tecnici dei comuni? Sì. Non sarebbe più saggio per quelle di piccole entità andare a sanare tutto quanto, lo Stato incassa e i cittadini tornano nella disponibilità piena del proprio bene? Penso che sia un ragionamento sul quale bisogna andare con coraggio fino in fondo”, ha detto il leader del Carroccio chiudendo il suo intervento al convegno di Confedilizia a Piacenza.

Cartelle fiscali
Foto | Grapix / Canva – lamiapartitaiva.it

Opposizione all’attacco

Una proposta che però non è piaciuta alle opposizioni. A cominciare dal Partito democratico. “E così Matteo Salvini va al convegno di Confedilizia e butta lì l’ennesima idea di condono edilizio. Per non meglio quantificate irregolarità architettoniche, edilizie e urbanistiche”, ha attaccato il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia.

Un’altra strizzata d’occhio ai furbi di un governo disperato che non sa dove trovare risorse per la Manovra e che quindi vuole fare cassa attraverso un ulteriore condono, dopo quelli fiscali. Ci piacerebbe sapere se Giorgia Meloni e il ministro Giorgetti concordano con la linea ‘condonista’ del loro ministro leghista ai Trasporti”.

Secondo Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, “la proposta di Salvini di oggi è criminogena perché, come è sempre accaduto quando si sono annunciati condoni edilizi, causerà una forte ripresa dell’abusivismo edilizio. Chi propone di sanare reati edilizi, e lo fa da vicepremier, favorisce l’illegalità ai danni dell’ambiente, della difesa del suolo e della pubblica incolumità”

Affitti brevi, Salvini contro la regolamentazione

Come se non bastasse, dal palco di Confedilizia Salvini ha aperto un ulteriore fronte, quello sugli affitti brevi: “La proprietà privata è sacra” e “ognuno deve essere libero di decidere come mettere a reddito il proprio immobile. Non penso che sia lo Stato che debba eticamente decidere dei tuoi due o tre appartamenti che cosa ne vuoi fare“.

Una posizione agli antipodi rispetto a quella di altri colleghi di governo – a partire dalla titolare del Turismo Daniela Santanché – che vedono gli affitti brevi delle piattaforme online come fumo nell’occhio, perché mettono in crisi alberghi e operatori del settore oltreché sottrarre le case dal mercato dei normali affitti.

Appena venerdì scorso del resto il responsabile Turismo di Fratelli d’Italia, Gianluca Caramanna, aveva annunciato a breve un decreto per regolarli.

Anche in questo caso sono piovute le critiche dalle opposizioni, dal Partito democratico all’Allenza Verdi e Sinistra.

Pace fiscale per scontrini e ricevute

La pace fiscale apre le porte anche a scontrini, ricevute e fatture. Nella bozza del decreto legge Energia approvato ieri in consiglio dei ministri è spuntata la sanatoria anche per le certificazione dei corrispettivi.

Le violazioni commesse tra il primo gennaio 2022 e il 30 giugno 2023 da commercianti e autonomi potranno essere regolarizzate con il ravvedimento operoso entro il 15 dicembre 2023. Con l’adempimento spontaneo, i contribuenti in difetto potranno cancellare ogni violazione commessa beneficiando di uno sconto sulle sanzioni.

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