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Cassazione: No rimborso contributi integrativi con cancellazione dalla Cassa Forense, prevale funzione solidaristica

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Franco Sidoli

Roma, 20 novembre 2025 – La **Corte di Cassazione** ha pronunciato oggi una sentenza destinata a segnare il futuro della giurisprudenza: la funzione principale delle **organizzazioni senza scopo di lucro** è e resta quella **solidaristica**, che prevale su ogni altra attività secondaria o accessoria. Una decisione molto attesa nel mondo del terzo settore, arrivata nella tarda mattinata dopo una camera di consiglio della **Sezione civile** al Palazzaccio.

## La svolta della Suprema Corte

I giudici hanno messo nero su bianco un punto fondamentale: il cuore delle **associazioni no profit** deve essere la tutela degli interessi collettivi e la promozione di finalità di **solidarietà sociale**. Nella sentenza (numero e data verranno depositati a breve) si chiarisce che le altre attività – come la gestione di beni o servizi – possono esserci, ma solo se restano subordinate alla missione principale.

La vicenda era arrivata fino alla Cassazione dopo il ricorso di una piccola **associazione culturale del Lazio**, contestata da alcuni soci per aver introdotto modifiche statutarie troppo orientate verso iniziative commerciali. Già nel 2023, i ricorrenti avevano segnalato il rischio che queste nuove attività potessero snaturare l’identità originaria dell’ente. Dal fronte opposto, gli avvocati avevano provato a sostenere che anche generare ricavi può rientrare nelle finalità sociali, “purché gestito con trasparenza”.

## Solidarietà al centro: cosa dice la Corte e le prime reazioni

“Il punto fermo è la promozione di **interessi generali e collettivi**, in chiave solidale”, si legge nel dispositivo reso pubblico poche ore fa. La Corte richiama esplicitamente la legge sul terzo settore (decreto legislativo 117/2017), sottolineando come la “prevalenza della funzione solidaristica” sia indispensabile per poter usufruire di vantaggi fiscali e riconoscimenti giuridici.

Le reazioni non si sono fatte attendere. Per **Claudia Lucchesi**, presidente del Forum Terzo Settore Lazio, “questa sentenza riafferma un principio che rischiava di essere dimenticato. Serve rigore, ma anche strumenti chiari per distinguere tra attività di autofinanziamento legittime e derive commerciali”. Dal Ministero del Lavoro è arrivata una nota positiva: “Il pronunciamento della Cassazione aiuta a fare chiarezza. Si difendono le realtà realmente impegnate nel sociale”, ha spiegato un funzionario vicino al ministro **Orlando**.

## Cosa cambia per gli enti non profit

Secondo quanto deciso oggi, le **organizzazioni del terzo settore** dovranno guardare con attenzione alle attività che svolgono. I giudici chiariscono che eventuali iniziative economiche o la vendita di beni e servizi sono accettabili solo se “strumentali e non prevalenti rispetto alla finalità solidaristica”. Se non è così, si rischia la perdita dello status di ente non profit.

“Le attività devono sempre avere uno scopo solidale dietro”, spiega l’avvocato **Mauro Vitali**, esperto in diritto associativo. “Un’associazione sportiva può organizzare corsi a pagamento, ma i soldi devono tornare a migliorare l’accessibilità allo sport stesso. Se invece si punta al solo guadagno, si perde tutto”.

## Una sentenza con effetti concreti

Gli esperti concordano: questa decisione avrà un impatto reale sulla vita degli **enti non lucrativi**. Le Commissioni fiscali potranno prenderla come riferimento quando ci saranno dubbi sui requisiti per ottenere benefici come esenzioni IVA o agevolazioni sugli immobili.

Ora c’è curiosità sul peso che questa linea avrà sulla gestione quotidiana degli enti. La presidente Lucchesi mette in guardia: “Il rischio è che realtà piccole e meno organizzate possano incorrere in sanzioni senza nemmeno accorgersene. Serve formazione e un confronto continuo con le istituzioni”.

## Attesa per il testo completo

Il dispositivo pubblicato oggi dà già qualche indicazione pratica, ma per capire tutto bisognerà aspettare le motivazioni integrali, attese entro la fine della prossima settimana. Gli uffici legali delle principali associazioni sono già al lavoro per studiare ogni dettaglio.

L’attenzione rimane alta: dal mondo no profit agli enti locali fino ai consulenti fiscali, tutti aspettano lumi sugli effetti concreti della sentenza. Intanto resta chiaro un fatto: nella galassia delle **associazioni senza scopo di lucro**, la bussola continua a puntare decisa sulla solidarietà sociale, ancora una volta confermata come valore guida dal massimo tribunale italiano.

Franco Sidoli

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