Come verranno erogate le pensioni nel mese di maggio? Attenzione ai possibili ritardi e alle trattenute. I motivi
Per quanto concerne le tempistiche, il pagamento mensile delle pensioni non avviene sempre allo stesso modo. Molto dipende anzitutto dalle modalità di ritiro o di erogazione del cedolino mensile (bonifico bancario, ritiro in banca o in posta con ordine stabilito sulla base dell’iniziale del cognome) ma non solo.
Ne deriva che, mese dopo mese è essenziale conoscere nel dettaglio il giorno esatto nel quale l’importo spettante verrà rilasciato in maniera tale da fare bene i conti e non rischiare di ritrovarsi senza soldi. Un esempio? Il mese di maggio andrà tenuto d’occhio perché, come accaduto anche ad aprile, le pensioni verranno pagate con un lieve ritardo e potranno esserci, in alcuni casi, delle trattenute. Scopriamo per quale ragione.
Iniziamo dai ritardi: come dicevamo, la modalità di versamento influenza le tempistiche ma non solo. I pagamenti delle pensioni non possono essere fatte nelle giornate festive e quando accade bisognerà necessariamente spostare la data dell’erogazione. Nel caso del mese di maggio, dunque, non ci troviamo di fronte ad una specifica decisione dell’Inps quanto ad una conseguenza inevitabile dal momento che il 1° maggio è un giorno festivo e né per le banche né per le Poste potrà essere considerato bancabile; ovvero non sarà consentito effettuare operazioni bancarie e postali. I trattamenti pensionistici verranno pertanto pagati con un giorno di ritardo.
Passiamo ora all’altra brutta notizia ovvero quella relativa alle trattenute sulla pensione previste per il mese di maggio: il cedolino, salvo eccezioni, sarà molto simile a quello di aprile. Si comincerà con il conguaglio per i pensionati ai quali, dopo il ricalcolo a consuntivo delle trattenute erariali applicate durante il 2023, è risultato un debito. L’Inps ha già effettuato un primo recupero del debito dai cedolini di gennaio e febbraio ma qualora restassero ulteriori importi le trattenute potranno proseguire nel corso delle altre mensilità, maggio compreso.
La trattenuta per i pensionati il cui trattamento arriva fino a 18mila euro e con debito a conguaglio superiore a 100 euro verrà inoltre applicata fino a novembre 2024. Tra le altre trattenute troviamo la ritenuta Irpef in acconto, le addizionali regionali e comunali a saldo per il 2023 e le addizionali comunali in acconto. Il tutto fatta eccezione per pensioni o assegni sociali, per le prestazioni di invalidità civile e per quelle non assoggettate alla tassazione per particolari ragioni in quanto si tratta di erogazioni che non prevedono trattenute fiscali.
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