Come chiedere il rilascio del CIN per affitti brevi ed evitare sanzioni fino a 8.000 euro

Stretta sugli affitti brevi e sanzioni fino a 8000 euro per chi non ha il CIN. Vediamo di cosa si tratta e cosa fare per ottenerlo. 

l ministro del Turismo Daniela Santanchè picchia duro su chi non rispetta le regole in materia di affitti brevi. Sanzioni fino a 8000 euro per chi non si munisce del CIN.

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Stretta sugli affitti brevi, ecco cosa rischi se non hai il CIN – Lamiapartitaiva.it

Stretta sugli affitti brevi che, a fronte di grandi guadagni per i locatari, stanno mettendo in difficoltà alberghi e bed&breakfast che si sentono minacciati da una concorrenza spesso non leale. E, allora, per pareggiare i conti interviene il ministero del Turismo. La legge di Bilancio 2024 contiene una sezione specificamente dedicata agli affitti brevi: fenomeno in costante crescita e non solo in Italia.

A New York, dove il fenomeno ha assunto dimensioni importanti sono già state fissate regole ben precise a cui i locatari devono attenersi. In Italia devono essere chiariti ancora molti aspetti ma qualcosa si sta muovendo per fare in modo da non penalizzare i turisti ma non dare spazio neanche a chi vuole arricchirsi facendo concorrenza sleale alle strutture ricettive. Previste sanzioni pesantissime per chi non rispetterà le regole.

Affitti brevi: come si ottiene il CIN

Gli affitti brevi sono indubbiamente molto vantaggiosi anche per i turisti che, rispetto ai classici hotel o bed&breakfast, spendono meno e hanno maggiore autonomia. Tuttavia, il fenomeno sta mettendo in crisi le strutture ricettive tradizionali, è risulta quindi importante fissare delle regole.

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Pesanti sanzioni per chi non rispetta le regole – Lamiapartitaiva.it

La prima regola consiste nel dotarsi del CIN, il Codice Identificativo Nazionale. Esso dovrà essere esposto fuori dalla struttura adibita ad ospitare i turisti e inserito anche negli annunci online. Chi non si munirà del CIN sarà sanzionato con una multa che potrà oscillare tra gli 800 e gli 8000 euro. Per chi, invece, lo ha ma non lo espone fuori dall’abitazione, la sanzione oscillerà tra i 500 e i 5000 euro. Per ottenere il CIN bisogna fare richiesta per via telematica al Ministero del Turismo.

Ma le regole non finiscono qua. Le abitazioni adibite ad uso turistico dovranno essere dotate di idranti portatili e di apparecchi per la misurazione dei gas combustibili e del monossido di carbonio. I locatari che non provvederanno a dotare le abitazioni di questi dispositivi di sicurezza riceveranno sanzioni che potranno oscillare da un minimo di 600 euro fino ad un massimo di 6000 euro. Infine multe fino a 10.000 euro per chi affitta ai turisti più di 4 appartamenti senza presentare la certificazione di inizio attività.

Non è ancora stato specificato se ci sarà un numero minimo di notti in cui i locatari dovranno far soggiornare gli ospiti. Mesi fa si era parlato di un minimo di 2 notti per le grandi città come Milano e Roma dove il fenomeno degli affitti brevi è in aumento a discapito degli hotel. Tuttavia porre troppi limiti potrebbe significare mettere un freno al turismo che, invece, è una delle voci più importanti della nostra economia.

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