La svolta italiana nel “Compra ora, paga dopo” mirata alle spese essenziali: un’innovazione che cambia il gioco.
Nell’era dell’istantaneità e della comodità, il concetto di “Compra ora, paga dopo” ha assunto una nuova dimensione. Nell’ampio panorama di offerte e opportunità, emerge un’iniziativa tutta italiana che mette al centro l’essenzialità e la necessità. In un mondo in cui le spese impreviste possono pesare sul bilancio familiare, una soluzione innovativa si presenta per cambiare il modo in cui affrontiamo queste sfide finanziarie.
![Il 'Compra ora, paga dopo' sta ridefinendo il commercio](https://www.lamiapartitaiva.it/wp-content/uploads/2023/11/compra-ora-paga-dopo-30112023-Lamiapartitaiva.it_.jpeg)
Esploriamo insieme come Qomodo, con la sua approfondita prospettiva, stia rivoluzionando il concetto di “Compra ora, paga dopo“, focalizzandosi su ciò che veramente conta: le spese essenziali. Questa startup italiana ha conquistato gli investitori, con Fasanara Capital in testa, raccogliendo un’impressionante cifra di 34,5 milioni di euro durante la fase pre-seed, di cui 4,5 milioni in equity e 30 milioni in debito tramite credit facility.
Il suo obiettivo? Rovesciare il concetto di acquisti impulsivi a favore di un approccio mirato alle necessità cruciali, come spese veterinarie, dentali o di riparazione meccanica.
Focus sulle spese cruciali
Gianluca Cocco, co-fondatore di Qomodo, spiega la differenza fondamentale: “Non siamo come gli altri nel settore del ‘Compra ora, paga dopo’, ma ci avviciniamo a chi offre credito al consumo.” La loro attenzione è puntata sul mondo fisico, con uno sguardo attento alle spese essenziali. Mentre gli operatori tradizionali si concentrano su transazioni da 100-150 euro, Qomodo alza l’asticella a mille euro, suddivisibili in tariffe flessibili e sempre senza interessi per il cliente finale.
![Qomodo: la svolta italiana nel 'Compra ora, paga dopo'](https://www.lamiapartitaiva.it/wp-content/uploads/2023/11/compra-ora-paga-dopo-30112023-Lamiapartitaiva.it-.jpg)
Il loro modello di business si basa su una commissione e un canone fisso per un modulo Saas che consente pagamenti dilazionati, pay-per-link e digitali. Chi ne trae beneficio? Gli esercenti, che incassano immediatamente e allargano la propria clientela, raggiungendo anche coloro che altrimenti non potrebbero permettersi una spesa immediata.
“Qomodo è più di un punto di partenza nel mondo del ‘Compra ora, paga dopo’; vogliamo diventare il centro di raccolta unico per i commercianti, concentrando tutti i pagamenti per garantire maggiore competitività sul mercato”, afferma Cocco. Il loro successo si misurerà quando stringeranno alleanze con i software gestionali, portando la fintech direttamente nelle operazioni quotidiane dei negozi. Attualmente, 500 esercenti italiani hanno aderito a Qomodo, ma il punto di pareggio arriverà, secondo i co-fondatori, quando raggiungeranno il migliaio di negozi convenzionati.
In un panorama economico incerto, Qomodo si è armata degli anticorpi giusti. Cocco sottolinea: “Oggi, gli esercenti fanno da banca ai clienti che non possono pagare. Noi ci prendiamo il rischio di impresa”. In un contesto in cui la stagnazione economica e l’aumento dei tassi di interesse mettono a pentimento molte attività, si presenta come una soluzione agile e adattabile, pronta a sfidare le sfide del presente.