Alle scadenze fiscali non si sfugge, ma spesso per ottenere i rimborsi spettanti bisogna aspettare a lungo. Ecco come accorciare i tempi.
Ora che i contribuenti italiani hanno “chiuso” i conti con il fisco per il 2023 (o meglio, per l’anno d’imposta 2022), per molti di loro è iniziata la lunga attesa dei rimborsi. Se infatti dalla dichiarazione dei redditi scaturisce un credito d’imposta (Irpef, addizionali, cedolare secca, e così via), il contribuente che ne ha chiesto il rimborso deve attendere che l’Agenzia delle Entrate lo paghi. Ma non tutti sanno che c’è un modo per velocizzare l’iter.
![come velocizzare rimborso dichiarazione redditi](https://www.lamiapartitaiva.it/wp-content/uploads/2023/12/calcolatrice-penna-fogli-calcolo-grafico-22.12.23-Lamiapartitaiva.it_.jpg)
Il “problema” naturalmente non si pone per chi ha fatto il 730 con sostituto d’imposta: in questo caso, infatti, il rimborso è stato già accreditato in busta paga (per i dipendenti) o nel cedolino pensione (per i pensionati). Mentre tutti coloro che hanno presentato la Dichiarazione redditi 2023 con 730 senza sostituto o Modello Redditi, e hanno chiesto a rimborso l’eventuale credito d’imposta maturato, riceveranno il pagamento direttamente dall’AdE, con le probabili lungaggini del caso.
La “corsia veloce” per i rimborsi fiscali
Va detto che i tempi lunghi di rimborso possono dipendere da svariate circostanze. Magari l’Agenzia Entrate non ha a disposizione l’Iban del contribuente, per cui procede al rimborso mediante titoli di credito a copertura garantita emessi da Poste Italiane: in questo caso, il contribuente riceve presso il proprio domicilio fiscale un assegno vidimato, da versare (entro 60 giorni dalla data di emissione) sul proprio conto corrente postale o bancario, o da presentarlo per l’incasso in contanti presso un ufficio postale.
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Ma se la somma non è riscossa per tempo, tornerà all’Erario e l’Agenzia delle Entrate dovrà emettere un secondo rimborso; e se anche quest’ulteriore tentativo non va in porto, il contribuente sarà costretto a presentare istanza di rimborso agli uffici dell’Agenzia. Tradotto: mesi di attesa, se non anni…
La buona notizia è che per velocizzare notevolmente i tempi basta poco: il contribuente deve solo comunicare il proprio Iban all’Agenzia delle Entrate. Come? Accedendo all’area riservata del sito ufficiale dell’ente con le proprie credenziali SPID, CIE o CNS, e nella prima pagina “La mia scrivania” selezionando “Servizi per”, poi “Richiedere” e infine “Accredito rimborso ed altre somme su c/c”.
Basterà a quel punto seguire le istruzioni per completare la procedure. In alternativa, si può comunicare l’Iban via PEC (ma senza possibilità di delega) o direttamente presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate, esibendo un documento d’identità in corso di validità.