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Dichiarazione dei Redditi 2023: in questo modo il rimborso può essere velocizzato dal contribuente

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Enrico DS

Alle scadenze fiscali non si sfugge, ma spesso per ottenere i rimborsi spettanti bisogna aspettare a lungo. Ecco come accorciare i tempi. 

Ora che i contribuenti italiani hanno “chiuso” i conti con il fisco per il 2023 (o meglio, per l’anno d’imposta 2022), per molti di loro è iniziata la lunga attesa dei rimborsi. Se infatti dalla dichiarazione dei redditi scaturisce un credito d’imposta (Irpef, addizionali, cedolare secca, e così via), il contribuente che ne ha chiesto il rimborso deve attendere che l’Agenzia delle Entrate lo paghi. Ma non tutti sanno che c’è un modo per velocizzare l’iter.

Se dalla dichiarazione dei redditi scaturisce un credito d’imposta, il contribuente che ne ha chiesto il rimborso deve attendere che l’Agenzia delle Entrate lo paghi. -(Lamiapartitaiva.it)

Il “problema” naturalmente non si pone per chi ha fatto il 730 con sostituto d’imposta: in questo caso, infatti, il rimborso è stato già accreditato in busta paga (per i dipendenti) o nel cedolino pensione (per i pensionati). Mentre tutti coloro che hanno presentato la  Dichiarazione redditi 2023 con 730 senza sostituto o Modello Redditi, e hanno chiesto a rimborso l’eventuale credito d’imposta maturato, riceveranno il pagamento direttamente dall’AdE, con le probabili lungaggini del caso.

La “corsia veloce” per i rimborsi fiscali

Va detto che i tempi lunghi di rimborso possono dipendere da svariate circostanze. Magari l’Agenzia Entrate non ha a disposizione l’Iban del contribuente, per cui procede al rimborso mediante titoli di credito a copertura garantita emessi da Poste Italiane: in questo caso, il contribuente riceve presso il proprio domicilio fiscale un assegno vidimato, da versare (entro 60 giorni dalla data di emissione) sul proprio conto corrente postale o bancario, o da presentarlo per l’incasso in contanti presso un ufficio postale.

Se il contribuente alla fine è costretto a presentare istanza di rimborso agli uffici dell’Agenzia, lo aspettano mesi di attesa, se non anni. – (Lamiapartitaiva.it)

Ma se la somma non è riscossa per tempo, tornerà all’Erario e l’Agenzia delle Entrate dovrà emettere un secondo rimborso; e se anche quest’ulteriore tentativo non va in porto, il contribuente sarà costretto a presentare istanza di rimborso agli uffici dell’Agenzia. Tradotto: mesi di attesa, se non anni…

La buona notizia è che per velocizzare notevolmente i tempi basta poco: il contribuente deve solo comunicare il proprio Iban all’Agenzia delle Entrate. Come? Accedendo all’area riservata del sito ufficiale dell’ente con le proprie credenziali SPID, CIE o CNS, e nella prima pagina “La mia scrivania” selezionando “Servizi per”, poi “Richiedere” e infine “Accredito rimborso ed altre somme su c/c”.

Basterà a quel punto seguire le istruzioni per completare la procedure. In alternativa, si può comunicare l’Iban via PEC (ma senza possibilità di delega) o direttamente presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate, esibendo un documento d’identità in corso di validità.

Enrico DS

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