Dieta, quando il pericolo di morte si fa serio

Pensare che una dieta possa addirittura generare un pericolo di morte sembra impossibile, è bene saperlo e agire con grande cautela.

Fare una dieta a volte è necessario soprattutto quando ci si rende conto di avere accumulato troppi chili e si vuole evitare che questi possano avere conseguenze negative sull’organismo. L’obesità è infatti una delle condizioni che può generare danni all’apparato cardiovascolare, così da aumentare la possibilità di andare incontro a problemi quali diabete, insulino resistenza e ipertensione, condizioni da evitare a qualsiasi età.

dieta e pericolo di morte
Si dovrebbe fare una dieta sempre con l’ausilio di uno specialista – Foto | Lamiapartitaiva.it

In alcune occasioni, invece, si decide di dimagrire perché non si sta bene con se stessi e si sente la necessità di migliorare il proprio fisico, ben sapendo come gran parte dei giudizi che ci ritroviamo a subire possano essere condizionati dall’estetica. In entrambi i casi sarebbe bene comunque non evitare azzardi e farsi seguire da un nutrizionista, che potrà predisporre un piano sulla base dei propri gusti ed esigenze.

Dieta: mai agire a caso

Chi ha intenzione di fare una dieta spesso tende ad affidarsi a quanto legge sui giornali e alle ultime “mode” del momento senza pensare quanto questo possa essere rischioso. Nell’ultimo periodo, in modo particolare, sembra essere cresciuto il numero di persone che stanno seguendo quello che viene definito “digiuno intermittente”, che prevede un’alternanza tra periodi in cui si mangia e periodi in cui si digiuna, abitudine che ha però diverse controindicazioni.

Le fasi possono variare a seconda del rapporto tra le ore di astensione dal cibo e quelle in cui, invece, si può mangiare. In tanti adottano quello che viene definito 12:12 (12 ore di digiuno e 12 in cui consumare i pasti) nell’arco di una giornata, ma non mancano casi di chi preferisce puntare sul 16:8 o addirittura il più impegnativo 20:4. Ci sono invece esempi di pazienti che decidono di concentrarsi sul numero dei giorni, quindi provare a digiunare per due o tre giorni nell’arco del mese.

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Il digiuno intermittente può provocare rischi da non sottovalutare – Foto | Lamiapartitaiva.it

Come è facile immaginare, questi continui sbalzi non sono raccomandabili per il nostro fisico, che finisce per essere in una situazione di sofferenza inutile. Anzi, spesso si arriva a dimagrire, ma l’effetto è alla fine poco duraturo. A confermare come questo modo di agire sia deleterio per la nostra salute c’è il dato di una ricerca che non dovremmo minimamente sottovalutare.

Sulla base dei risultati presentati dall’American Heart Association, chi segue una dieta a base di digiuno intermittente (soprattutto il 16:8) ha un rischio del 91% più alto di morte per malattie cardiovascolari. Non è finita qui, i pericoli sarebbero ancora più elevati per chi soffriva già di malattie cardiovascolari e cancro. Nel loro caso, se il digiuno si avvicinava alle 10 ore, si registrava un aumento del 66% del rischio di morte per eventi cardiaci.

I pericoli sono tanti?

Sottovalutare i risultati emersi da questa ricerca sarebbe certamente un grave errore, anche se per ora non si può dimostrare un rapporto diretto di causa-effetto. Prima di sottolineare che una dieta a base di digiuno intermittente possa aumentare le possibilità di andare incontro alla morte sarebbe bene attendere e avere la conferma da parte di altri studi simili, ma almeno per ora mancano.

Il parere degli esperti a riguardo è comunque piuttosto unanime, la maggior parte di loro ritengono sia importante provare a non affidarsi ciecamente a questo tipo di sistema nutrizionale, ma anzi farsi seguire da una specialista prima di agire. La raccomandazione è fondamentale soprattutto se già si soffre di altri problemi di salute.

 

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