Figli: spostare la residenza dai nonni abbassa ISEE ed arriva una pioggia di bonus

Esiste un valido espediente per ottenere una riduzione delle spese universitarie per i figli. Scopriamo di cosa si tratta.

Mantenere i figli all’università può essere eccessivamente oneroso per molte famiglie, soprattutto nel caso dei fuorisede.

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Quali sono i vantaggi del cambio residenza presso la casa dei nonni? (lamiapartitaiva.it)

Per aiutare i nuclei in difficoltà, esistono una serie di Bonus, come quello per la mensa, il trasporto pubblico o per i posti nelle case degli studenti, che vengono erogati a seconda dell’ISEE dichiarato. Se, inoltre, il contratto di affitto dei fuorisede è regolarmente registrato, si può portare in detrazione tramite la Dichiarazione dei Redditi dei genitori, a prescindere dall’ISEE.

In alcuni casi, tuttavia, tali misure non risultano sufficienti e, dunque, le famiglie optano per lo spostamento della residenza dei figli universitari, di solito presso l’abitazione dei nonni. Quest’operazione potrebbe, però, comportare degli inconvenienti. I genitori, ad esempio, potrebbero perdere gli assegni familiari o le detrazioni per figli a carico.

Trasferimento della residenza degli studenti universitari presso la casa dei nonni: quali rischi si corrono?

Nell’ipotesi in cui i genitori non riescano ad accedere alle agevolazioni e ai Bonus destinati al sostentamento dei figli durante il percorso di studi universitari (magari perché l’ISEE non rispetta i parametri imposti dalla legge), si potrebbe pensare di cambiare la residenza degli studenti a casa di un parente con un reddito inferiore, ad esempio i nonni.

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Il trasferimento della residenza da parte degli universitari è conveniente? (lamiapartitaiva.it)

Non sempre, però, si tratta della scelta giusta, soprattutto perché la modifica della residenza comporta la variazione del valore dell’ISEE del nucleo familiare. Allo stesso tempo, provoca un aumento dell’ISEE dei nonni che “ospitano” il nipote, con ripercussioni su alcune imposte, ad esempio la TARI.

Bisogna, inoltre, considerare che i figli che non lavorano e che sono iscritti ad un regolare corso di studi, anche se non conviventi, sono comunque considerati a carico dei genitori, nel caso in cui abbiano un reddito non superiore a 2.850 euro annui (4 mila euro annui, se under 24).

In definitiva, non esiste alcun divieto al trasferimento della residenza degli studenti universitari presso la casa dei nonni, ma bisogna attentamente verificare se l’operazione comporta dei reali vantaggi o dei problemi per entrambi i nuclei familiari.

Nel dettaglio, i casi che potrebbero verificarsi sono due:

  1. il figlio studente passa a carico dei nonni e, dunque, solo questi ultimi potranno accedere alle eventuali detrazioni per le spese universitarie, se ricorrono i requisiti fissati dalla legge. Di conseguenza, lo studente rientrerà nell’ISEE dei nonni;
  2. il figlio studente rimane a carico dei genitori, che continueranno a percepire le detrazioni per le spese affrontate e resterà anche nel medesimo ISEE.
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