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Iper-ammortamenti 2026: stop alla maggiorazione extra per i beni green, le novità del Governo

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Sonia Rinaldi

Roma, 18 dicembre 2025 – Ieri sera, quasi al calar delle tenebre, il Governo ha depositato un emendamento al Disegno di Legge di Bilancio 2026 che cambia profondamente il sistema delle agevolazioni fiscali. Il documento, arrivato in commissione Bilancio alla Camera intorno alle 19, punta – dicono fonti di Palazzo Chigi – a rendere gli incentivi più efficaci e sostenibili per imprese e cittadini già dal prossimo anno. Un passaggio atteso, che ha subito acceso il dibattito tra maggioranza e opposizioni.

Una riscrittura attesa: cosa cambia per cittadini e imprese

La proposta va a toccare uno dei punti più controversi del bilancio: il sistema delle detrazioni e degli sgravi fiscali. Da ambienti vicini al Ministero dell’Economia spiegano che si vuole “tagliare gli abusi e concentrare le risorse su chi ne ha davvero bisogno”. In pratica, chi potrà accedere sarà scelto con nuovi criteri basati sul reddito e parametri chiari.

Le nuove regole dovrebbero garantire un risparmio per lo Stato di circa 1,5 miliardi nel solo 2026, secondo la relazione tecnica allegata all’emendamento. Non è ancora nota la lista completa delle misure interessate. Stando a quanto trapela, potrebbero essere coinvolti i bonus edilizi, alcune agevolazioni per famiglie numerose e parte degli incentivi per le imprese innovative. I dettagli arriveranno con il prossimo passaggio parlamentare.

Le reazioni della politica: dibattito acceso in Parlamento

Nel pomeriggio sono arrivate le prime reazioni politiche, senza risparmiare polemiche. Antonio Misiani, capogruppo Pd in commissione Bilancio, ha detto che la manovra “pesa soprattutto sui più deboli e rischia di colpire anche il ceto medio”. Diversa la risposta della maggioranza: “Questa revisione era indispensabile”, ha detto l’onorevole Giovanni Zanetti (Fi). “Serve per evitare sprechi e garantire giustizia sociale. Chi ha davvero bisogno sarà protetto”.

Va ricordato che questa misura arriva in un momento delicato per i conti pubblici. Il governo Meloni vuole rispettare gli impegni presi con Bruxelles sul deficit. La revisione delle agevolazioni fiscali è quindi una mossa fondamentale nel quadro finanziario del prossimo biennio.

I dettagli tecnici: nuovi criteri e controlli più stretti

L’emendamento prevede soglie ISEE più basse rispetto a quelle attuali, una tracciabilità più precisa delle spese e l’obbligo di comunicare in anticipo le richieste di agevolazione. Per i bonus edilizi, secondo i tecnici del Mef, la detrazione potrebbe scendere dal 50% al 40% per alcune tipologie di intervento.

Sul fronte controlli sarà rafforzata la collaborazione tra Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza e Anac. Nel testo si parla anche di sanzioni più severe in caso di dichiarazioni false o uso improprio degli incentivi. “Dobbiamo proteggere i soldi pubblici ed evitare truffe”, ha spiegato una fonte interna al Mef coinvolta nella stesura dell’emendamento.

Incognite sull’impatto sociale ed economico

Rimangono però molte incognite sugli effetti concreti della nuova impostazione. Il centro studi di Confesercenti avverte che alcune microimprese potrebbero perdere accesso a crediti d’imposta cruciali per la loro liquidità. Intanto le associazioni dei consumatori – come Altroconsumo – chiedono maggiore chiarezza su chi resterà escluso.

“Attendiamo il testo finale prima di giudicare”, ha detto Luca Bianchi dell’Istat, sottolineando come “il precedente taglio ai bonus abbia avuto risultati contrastanti: meno abusi ma anche problemi per le famiglie con redditi bassi”. Il governo assicura che interverrà con misure mirate a compensare.

Prossime tappe parlamentari e tempi di attuazione

L’emendamento sarà discusso nei prossimi giorni alla Camera; il voto dovrebbe arrivare entro Natale, salvo sorprese legate ai negoziati tra partiti. Le nuove regole dovrebbero entrare in vigore dal primo gennaio 2026. Solo allora – fanno sapere fonti ministeriali – saranno attivi i portali informativi per presentare le domande.

Intanto gli uffici tecnici stanno limando gli ultimi dettagli. Tra gli addetti ai lavori si respira ancora molta tensione: soprattutto sulle soglie di accesso e sull’ammontare degli sgravi non c’è ancora accordo. Nei corridoi della Camera si vedono volti tesi e si sentono sussurri nervosi: fino all’ultimo momento nulla è certo. E intanto molti cittadini aspettano con il fiato sospeso.

Sonia Rinaldi

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