Lavorare se si prende l’assegno pensione è possibile? Arrivano i chiarimenti INPS

È possibile tornare a lavorare dopo essere andati in pensione? L’Inps interviene e fa finalmente chiarezza.

Molti pensionati vorrebbero tornare a lavorare per arrotondare l’assegno previdenziale. Ma è possibile? Vediamo cosa dice la vigente normativa in materia.

posso lavorare se ho la pensione
Molti pensionati vorrebbero tornare a lavorare, ma è possibile farlo? – Lamiapartitaiva.it

Sembra incredibile: chi lavora non vede l’ora di poter andare in pensione e chi è in pensione vorrebbe poter tornare a lavorare. Il paradosso è evidente ma è facilmente spiegabile: in Italia le pensioni sono decisamente troppo basse se rapportate agli attuali costi della vita.

Di conseguenza molte persone già in pensione si vedono costrette a tornare a lavorare per riuscire ad andare avanti e, magari, anche per poter aiutare i propri figli e i propri nipoti alle prese con il mutuo. Ma è possibile tornare a lavorare anche se si prende la pensione? Questa è una domanda che tante persone si pongono. L’Inps è intervenuta per fare chiarezza.

Puoi lavorare se sei in pensione? Ecco la verità

Molti pensionati si vedono costretti a tornare a lavorare in quanto il loro assegno previdenziale è troppo basso per arrivare alla fine del mese. Ma è legale lavorare anche se si prende già la pensione? Vediamo cosa dice l’Inps.

Posso lavorare anche se prendo già pensione? La risposta è chiarissima: dipende. Dipende dalla misura con la quale una persona ha avuto accesso alla pensione. Chi è andato in pensione a 67 anni con almeno 20 anni di contributi– pensione di vecchiaia ordinaria – può tornare a lavorare senza problemi. Anzi: i contributi che verserà dopo la pensione gli serviranno per aumentare il suo assegno previdenziale.

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Si può tornare a lavorare dopo la pensione?/ Lamiapartitaiva.it

Stesso discorso se una persona è andata in pensione con la pensione anticipata ordinaria che prevede l’accesso dopo 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne o dopo 42 anni e 10 mesi di  contributi per gli uomini. Anche in questo caso nessun divieto: si può tornare a lavorare. Diversa la situazione di chi ha optato per la pensione anticipata con Quota 102, Quota 103 oppure con Ape sociale.

Con Quota 103 è possibile accedere alla pensione ad appena 62 anni purché gli anni di contributi siano almeno 41. Con Quota 102 l’età  pensionabile è di 64 anni e i contributi devono essere almeno 38 anni. Con Ape sociale, invece, si può andare in pensione a 63 anni con un requisito contributivo che va dai 30 anni fino ai 36, a seconda della categoria lavorativa. Questa misura, però, si rivolge solo a caregiver, invalidi almeno al 74%, disoccupati e addetti a lavori usuranti. Chi accede alla pensione anticipata con Quota 102, Quota 103 oppure con Ape sociale non può tornare a lavorare.

Infatti la pensione percepita con queste due misure non è cumulabile con redditi da lavoro. Eccezione fatta per lavori occasionali in forma autonoma fino ad un massimo di 5000 euro l’anno. Questo divieto di lavorare, tuttavia, cade quando una persona raggiunge l’età per percepire la sua pensione di vecchiaia ordinaria che, attualmente, corrisponde a 67 anni.

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