Pagella fiscale, con il Decreto Accertamenti ora rischi grosso: arrivano i controlli

Dal graduale abbandono della pagella fiscale all’adozione del Decreto Accertamenti: ecco le novità contenute nella Riforma Fiscale del 2024.

Concordato preventivo biennale, debito dilazionato, abbandono della pagella fiscale: queste alcune delle novità più significative introdotte attraverso la nuova Riforma Fiscale, in seno alla Legge di Bilancio 2024. Il Decreto Legislativo che ha aperto la strada alle nuove misure è stato battezzato “Decreto Accertamenti ed approvato nelle sedute di Consiglio dei Ministri tenutesi al termine dello scorso anno, ovvero il 3 Novembre ed il 28 Dicembre.

Decreto Accertamenti: le novità per il 2024
Le disposizioni sono state approvate durante le sedute di Consiglio dei Ministri tenutesi il 3 Novembre ed il 28 Dicembre 2023 – LaMiaPartitaIVA.it

Sul solco degli obiettivi di semplificazione fiscale che Governo e Parlamento intendono raggiungere, il Decreto introduce disposizioni relative all’accertamento tributario ed al concordato preventivo biennale per consentire ai contribuenti di riorganizzare il proprio eventuale debito dilazionandolo nel tempo in modo più agevole.

In questo modo, verranno gradualmente abbandonate le pagelle fiscali, ovvero quegli strumenti di valutazione ed attestazione dell’affidabilità di un contribuente nei confronti del Fisco attraverso i cosiddetti ISA, gli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale, introdotti nel 2017 per sostituire gli studi di settore attraverso il Decreto Legge numero 50.

Il concordato preventivo biennale e l’abbandono delle pagelle fiscali

Il concordato preventivo biennale (CPB) è un accordo tra il contribuente ed il Fisco che consente all’Agenzia delle Entrate di proporre al lavoratore una specifica soluzione di pagamento delle imposte dirette per i 2 anni successivi. Rientrano nel CPB i contribuenti residenti nel territorio nazionale soggetti agli ISA, titolari di reddito da impresa o di lavoro autonomo.

Decreto Accertamenti: vediamo le novità per il 2024
Durante il periodo di concordato l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza non effettueranno accertamenti sugli aderenti – LaMiaPartitaIVA.it

Secondo il Decreto, il concordato verrà proposto dall’Agenzia delle Entrate e, per potervi accedere, i contribuenti dovranno soddisfare specifici requisiti, tra cui l’assenza di debiti tributari superiori a 5.000 Euro ed un punteggio di affidabilità fiscale pari o superiore a 8. Durante l’intero periodo di concordato, quindi, l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza non effettueranno accertamenti sugli aderenti.

Viceversa, i contribuenti che non aderiranno al CPB o che decadranno da esso saranno oggetto di maggiore attività di controllo nei confronti della loro posizione fiscale. Il concordato verrà proposto anche ai professionisti appartenenti al regime forfettario per le attività di impresa, le arti e le professioni aderenti. I concordatari, inoltre, avranno maggior tempo per versare acconto e saldo in scadenza al 30 Giugno. La misura rispetta le linee guida indicate dal PNRR e da quanto previsto dalla tregua fiscale del 2023 e dalla Legge di Bilancio 2023.

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