Partita Iva, controlla se ti conviene. O se ti conviene ancora

Conviene veramente aprire la Partita Iva oggi? O conviene ancora tenerla aperta? Ecco cosa sapere sulle tasse da pagare.

Sempre più persone negli ultimi anni stanno decidendo di aprire una Partita Iva. Per poter intraprendere un’attività da freelance o libero professionista, ma anche per dare il via alla propria attività personale ed indipendente. Ci sono diverse modalità, che variano in base al reddito annuo.

La Partita Iva conviene davvero? Ecco che cosa sapere
Partita Iva, ecco come scoprire se conviene davvero – Lamiapartitaiva.it

Se da un lato c’è il regime forfettario che permette di godere di alcune importanti agevolazioni fiscali, dall’altra c’è chi è obbligato a procedere con la Partita Iva ordinaria. Ma quanto si paga di tasse? Conviene veramente aprirne una? E con quali tassi? Ecco tutto quello che c’è da sapere, così non sbaglierete più nulla e avrete chiaro ogni singolo aspetto di questo sistema.

Partita Iva: ecco tutte le tasse da pagare

Se avete deciso di aprire una Partita Iva ma avete dubbi in merito a quelle che sono le tasse da pagare, allora questo specchietto vi tornerà utilissimo per capire in quale regime potrete attestarvi e quali saranno i costi annuali da sostenere.

Ecco tutte le tasse da pagare con la Partita Iva
Le tasse da sostenere con la Partita Iva – Lamiapartitaiva.it

A partire dal regime forfettario, introdotto per la prima volta nel 2015 e pensato per chi ha una somma di ricavi e compensi non superiore a 85.000 euro l’anno. In questo caso, l’aliquota applicata è pari al 5% per le startup di nuova costituzione e per i primi 5 anni, del 15% per tutti gli altri. Chi sceglie questo regime, non pone in essere gli adempimenti Iva in fattura.

Per il regime ordinario, invece, è necessario pagare l’Iva, l’IRPEF, l’IRES e l’IRAP. L’Iva ha un’aliquota compresa tra il 4% e il 22%, e dipende dal tipo di prodotto o servizio fornito. Per quanto riguarda l’IRPEF, invece, si tratta di una tassa progressiva che va dal 23% al 43% in base al proprio reddito personale. Con scaglioni che vanno dal limite minimo di 28.000 alla soglia superiore a 50.000,01 euro.

L’Ires è invece la tassa per società e trust sostitutiva dell’Irpef, anch’essa determinata tenendo conto della base imponibile. L’aliquota è però proporzionale e non progressiva al 24%. Infine l’Irap, con l’imposta regionale dedicata alle attività produttive s.p.a., s.r.l., s.a.p.a., s.n.c. e s.a.s. Con l’aliquota del 3,9% ma che ogni Regione può decidere di aumentarla o ridurla fino ad un massimo del 0,92%.

Bisogna poi tenere conto della tassazione con regime semplificato, che prevede le stesse tasse del regime ordinario ma per attività di minori dimensioni. Con il regime di cassa che entra in gioco e prende il posto del regime di competenza.

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