Partita IVA e regime forfettario: rettifiche IVA, le istruzione dell’Agenzia delle Entrate

Scopri le nuove regole del Regime Forfettario e le istruzioni dettagliate dell’Agenzia delle Entrate sulle rettifiche dell’IVA.

Un’analisi approfondita per chi naviga le acque della Partita IVA, per restare sempre un passo avanti nel rispetto delle normative fiscali. L’Agenzia delle Entrate ha lanciato un vademecum su misura, un vero e proprio eldorado di informazioni, per fare chiarezza sul Regime Forfettario. Questo è un must-read per chiunque naviga le acque delle tasse e delle normative fiscali italiane. Un documento ricco di dettagli e chiarimenti che promette di rendere più agevole la navigazione tra le acque intricate delle normative fiscali.

Partita IVA e regime forfettario: tutto quello che devi sapere
Regime forfettario: cosa cambia e come affrontare le rettifiche IVA – lamiapartitaiva.it

La riforma introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 è una ventata di freschezza per i contribuenti che adottano il Regime Forfettario. Il tetto massimo dei ricavi e compensi è stato sollevato da 65mila a 85mila euro, aprendo le porte a un maggior numero di imprenditori desiderosi di godere dei vantaggi di questo regime agevolato. Un cambiamento che entra in vigore dal 2023, consentendo sia ai veterani del forfettario, che l’hanno abbracciato nel 2022 secondo la circolare n. 9/E del 2019, sia ai nuovi arrivati di aderire senza dover rispettare il vincolo triennale di permanenza nel regime ordinario, se nel precedente anno d’imposta hanno registrato ricavi o compensi pari o inferiori a 85mila euro.

Ma c’è un’interessante sotto-trama: una seconda soglia, ancor più intrigante, fissata a 100mila euro. Oltre questo limite, c’è una sorta di punto di non ritorno. Se nel corso dell’anno superate i 85mila euro ma rimanete sotto i 100mila, potete ancora godervi il forfettario per quel periodo fiscale, ma dovete iniziare a prepararvi all’uscita programmata dal regime agevolato l’anno successivo, con il ritorno alle regole ordinarie.

La rettifica dell’IVA non detratta

C’è da sottolineare che se il contribuente avvia l’attività nel corso dell’anno, la verifica del superamento della soglia deve avvenire senza confrontare il volume dei ricavi o compensi per l’intero anno, ma piuttosto in proporzione alla frazione di anno di attività. Una mossa che semplifica la vita dei neo-imprenditori e riduce la complessità della transizione.

Partita IVA: guida aggiornata alle nuove regole del regime forfettario
Aumento soglia e istruzioni per le rettifiche IVA nel forfettario – lamiapartitaiva.it

E ora, per coloro che amano approfondire, entriamo in un territorio più tecnico: la rettifica dell’IVA non detratta. Una chicca della normativa vigente, che entra in gioco dall’anno successivo al superamento della soglia di 85mila euro. In pratica, se avete superato tale limite nell’anno x, durante il quale avete adottato il regime forfettario, la rettifica dell’IVA non detratta diventa una voce da inserire nella dichiarazione IVA dell’anno x+1, il primo anno in cui si applicano le regole ordinarie, da presentare nell’anno x+2. E se il superamento avviene oltre i 100mila euro in un determinato anno, preparatevi a vedere la rettifica dell’IVA non detratta comparire nella dichiarazione relativa allo stesso anno. Un aspetto cruciale per chi desidera mantenere la propria contabilità in ordine e massimizzare la conformità fiscale.

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