Partite IVA, slitta il secondo acconto IRPEF: ma non per tutte, il dettaglio determinante

Il Decreto Anticipi ha stabilito la proroga del pagamento del secondo acconto IRPEF per le Partite IVA. Chi potrà approfittare di questa opportunità?

Niente pagamento delle tasse a novembre, il termine ultimo slitta a gennaio con la possibilità di rateizzare per cinque mesi. Scopriamo di più.

Partita IVA, slitta il pagamento delle tasse
Partita IVA, slitta il pagamento delle tasse (Lamiapartitaiva.it)

Con il Decreto Anticipi il Governo ha voluto rendere note una serie di misure sulle pensioni, sul rinnovo dei contratti pubblici, il lavoro, l’istruzione, la sicurezza e su alcune disposizioni fiscali. Tra gli interventi citiamo l’anticipo del conguaglio di perequazione per l’anno 2023 al fine di sostenere il potere di acquisto dei trattamenti pensionistici.

C’è, poi, l’anticipo a dicembre del rinnovo di contratti pubblici con l’incremento dell’indennità di vacanza contrattuale per i dipendenti con contratto a tempo indeterminato. E continuiamo con il contributo solidarietà e l’ampliamento del trattamento della non concorrenza alla formazione del reddito imponibile delle plusvalenze su azioni e quote societarie. Nel DL c’è anche una misura in favore delle Partite IVA. Si tratta dello slittamento del termine ultimo per il pagamento della seconda rata di acconto delle imposte dirette.

Partita IVA, per chi slitta il pagamento delle tasse

Per il periodo di imposta 2023, il Decreto Anticipi prevede il differimento dal 30 novembre 2023 al 16 gennaio 2024 del termine ultimo di pagamento della seconda rata di acconto legata alla dichiarazione Redditi Persone Fisiche 2023.

Slittamento pagamento tasse Partite IVA
Slitta il pagamento del secondo acconto (Lamiapartitaiva.it)

In più permette di rateizzare il versamento in cinque rate di pari importo, da gennaio a maggio 2024. Le scadenze successive alla prima saranno, dunque, il 16 febbraio, il 16 marzo, il 16 aprile e il 16 maggio. Dalla seconda rata, però, si dovranno conteggiare gli interessi nella misura del 4% annuo. La scadenza del 30 novembre 2023 resta valida, invece, per i contributi previdenziali e assistenziali.

A poter beneficiare dello slittamento sono le persone fisiche titolari di Partita IVA con ricavi o compensi dichiarati nel 2022 inferiori a 170 mila euro. Sono esclusi dalla normativa i contribuenti titolari o no di Partita IVA diversi dalle persone fisiche (Società di capitali o enti non commerciali).

La decisione di rinviare o meno il pagamento è personale. Non c’è alcun obbligo per le Partite IVA. Volendo possono pagare in un’unica soluzione l’importo dovuto entro il 30 novembre pur con ricavi entro i 170 mila euro.

Una puntualizzazione sulle direttive del Decreto Anticipo con riferimento al secondo acconto IRPEF. Per verificare il rispetto del limite di 170 mila euro occorre conteggiare sia i ricavi che i compensi dichiarati per l’anno di imposta 2022. Se il contribuente esercita diverse attività con svariati codici Ateco dovrà sommare tutti i ricavi e i compensi. Stesso discorso per chi svolge sia attività da lavoro autonomo che d’impresa, si dovranno sommare ricavi e compensi.

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