Pensione anticipata contributiva 2024: come conoscere l’importo esatto dell’assegno per non avere brutte sorprese

Cosa c’è da sapere sulla possibilità di andare in pensione in forma anticipata nel 2024: cosa è cambiato e perché bisogna farsi bene i calcoli.

A partire dal quest’anno, il calcolo della pensione anticipata nel nostro Paese cambia in maniera importante con l’introduzione del sistema contributivo per Quota 103, mettendo da parte il precedente modello retributivo. Tale cambiamento variazione incide sulle modalità di scelta dell’importo dell’assegno sulla pensione per chi ha scelto per un pensionamento anticipato a partire dal primo giorno dell’anno corrente.

importo pensione contributiva anticipata 2024
Tutto quello che c’è da sapere sulla pensione anticipata per non saltare dalla sedia quando si legge l’importo – lamiapartitaiva.it

Di fatto, questo vuol dire che chi opta per andare in pensione a 62 anni, avendo in cassaforte almeno 41 anni di contributi, si troverà ad incassare una pensione calcolata totalmente secondo il nuovo sistema contributivo, di solito meno vantaggioso confrontandolo con il precedente.

La riforma ha come scopo di non stimolare le persone ad andare via prima dal mondo del lavoro, applicando un calcolo pensionistico puro su base contributiva, non molto difforme da quello previsto dall’Opzione Donna. La variazione sistematica comporta che i contributi versati prima del 1996, prima calcolati con il metodo retributivo, siano ora inclusi nel sistema contributivo. Questo cambiamento può diminuire l’importo della pensione fino a un terzo rispetto alla somma che si sarebbe potuta avere con il sistema retributivo.

Esempi pratici mettono in luce come, per una persona con un montante contributivo di 300.000 euro a 62 anni, utilizzando il coefficiente di trasformazione del 4,882%, la pensione annua ammonta circa intorno ai 14.650 euro, ossia 1.126 euro al mese. Questa cifra rappresenta una netta diminuzione rispetto a quanto si sarebbe potuto avere con il sistema retributivo, che prevedeva calcoli fondati su aliquote difformi e sulla media delle retribuzioni incassate prima del 1996.

Il confronto con il vecchio sistema contributivo

Il confronto con il vecchio sistema di calcolo dimostra ancora di più il divario tra i due metodi: usando il precedente modello retributivo, la cifra della pensione avrebbe incluso una componente calcolata su base più favorevole. In base a stime di esperti, la transizione al sistema contributivo può provocare una perdita fino al 17% dell’importo dell’assegno pensionistico.

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Purtroppo la differenza tra i due metodi è evidente – lamiapartitaiva.it

Per chi ha la possibilità di posticipare l’uscita dal lavoro, aspettare fino a raggiungere i 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne) potrebbe comportare qualche vantaggio da non sottovalutare. Questo permetterebbe di accedere alla pensione anticipata con il calcolo misto, non accedendo così penalizzazioni.

In più, i lavoratori dipendenti possono beneficiare di agevolazioni fiscali regolamentate dalla legislazione vigente, come ad esempio l’ex bonus Maroni, che serve per ottimizzare maggiormente la propria situazione relativa alla pensione.

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