Milano, 6 dicembre 2025 – La giornata sui mercati finanziari europei ha preso una piega positiva, spinta da dati macroeconomici pubblicati stamattina e da segnali di distensione nei rapporti commerciali tra Stati Uniti e Cina. Da fonti raccolte tra operatori e analisti milanesi, è emerso che i listini – Piazza Affari inclusa – hanno guadagnato terreno grazie a un clima più tranquillo, soprattutto dopo alcuni indici di fiducia dell’Eurozona che hanno superato le aspettative.
Intorno alle 11 sono arrivati i primi numeri: sia l’indice PMI servizi che quello manifatturiero dell’area euro hanno mostrato segnali di rafforzamento. In particolare, il dato sui servizi si è fermato a 52,4 punti, sopra la previsione di 51,8. “Un segnale di tenuta,” ha detto nel primo pomeriggio Carlo Pini, strategist di una banca milanese di primo piano. La reazione degli investitori non si è fatta attendere: il Ftse Mib ha accelerato fino a sfiorare i 31.200 punti prima di mezzogiorno.
Anche altri mercati europei si sono mossi in modo simile. Parigi e Francoforte hanno chiuso la mattinata con guadagni tra lo 0,6% e lo 0,9%. Gli operatori spiegano che il sentiment si era appesantito nelle ultime settimane per i timori legati a crescita e tassi d’interesse. Ma gli indicatori superiori alle attese hanno fatto risalire la fiducia.
Sul fronte internazionale arriva un’altra novità importante. Nella mattinata alcune agenzie americane hanno riferito di “conversazioni costruttive” tra i negoziatori commerciali di Washington e Pechino, impegnati a rivedere le barriere tariffarie. Fonti diplomatiche riportate dal Wall Street Journal parlano di “passi avanti” su temi chiave per l’export agricolo e tecnologico. L’ipotesi di una riduzione parziale dei dazi – ancora lontana da un accordo definitivo – ha contribuito a rasserenare gli animi in Europa.
“Un annuncio non cambia subito le cose,” avverte Giuseppe Mainardi, analista di mercato, “ma rispetto alle scorse settimane oggi la tensione si sente meno.” L’euro è rimasto sostanzialmente stabile intorno a 1,09 sul dollaro, segno che la notizia ha avuto più peso sulle Borse che sul cambio valuta.
A Piazza Affari si sono messi in mostra soprattutto titoli dell’industria meccanica e della moda. Brembo (+2,2%) e Moncler (+1,7%) hanno beneficiato sia del buon umore generale sia delle prospettive migliori per il mercato cinese. Più indietro alcune utility come Enel e A2a. Dalla sala operativa di Banca Akros fanno sapere che “la rotazione settoriale continua: gli investitori tornano sui comparti ciclici penalizzando quelli difensivi.”
Anche nel mercato obbligazionario si nota un moderato ritorno al rischio: lo spread tra Btp e Bund è sceso sotto i 160 punti base nel pomeriggio, livello non visto da quasi tre settimane.
Gli esperti però invitano alla prudenza. “Il fatto che alcuni dati abbiano sorpreso in positivo non significa che la crisi sia superata,” spiega Enrica Zorzi, responsabile ricerca mercati in una sim milanese. Il messaggio è chiaro: la crescita europea resta debole anche se un allentamento delle tensioni Usa-Cina può dare una mano agli esportatori.
Secondo le stime del Centro Studi Confindustria uscite ieri, il PIL italiano dovrebbe chiudere il 2025 con un modesto +0,7%. “Bisogna vedere,” aggiunge Zorzi, “se questo impulso positivo dai dati PMI continuerà nei prossimi mesi o sarà solo un fuoco di paglia.”
In serata l’atmosfera in Piazza Affari era cauta ma più serena rispetto ai giorni scorsi: alcuni trader si sono detti “più tranquilli.” Le prossime settimane saranno decisive per capire se il cambiamento visto oggi sarà un punto di svolta o resterà un episodio isolato.
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