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Riforma dell’art. 2648 c.c.: come funziona la trascrizione dell’accettazione tacita e presunta dell’eredità con dichiarazione sostitutiva

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Luca Ippolito

Roma, 22 novembre 2025 – Nella serata di ieri, il **Consiglio dei Ministri** ha dato il via libera al nuovo **disegno di legge sulla semplificazione e digitalizzazione**, segnando un passo importante per il nostro ordinamento. Il provvedimento va a modificare direttamente l’**articolo 2648 del Codice Civile**, con l’obiettivo di velocizzare e rendere più chiara la gestione della pubblicità immobiliare. Qui si gioca la partita tra carta e digitale, un terreno dove notai, tecnici e professionisti si trovano ogni giorno a districarsi.

## **Cosa cambia davvero con la riforma dell’articolo 2648 c.c.**

Secondo quanto spiegano dal **Ministero della Giustizia**, la riforma dell’**articolo 2648 c.c.** punta a **semplificare le procedure di trascrizione degli atti legati ai beni immobili**. In pratica: meno scartoffie e tempi più rapidi per chi deve registrare case, terreni o altri diritti reali. La novità è che la trascrizione potrà essere fatta tramite piattaforme digitali certificate, offrendo ai notai un canale unico per inviare gli atti agli uffici territoriali.

Nella bozza inviata alle Camere si parla anche di una **progressiva eliminazione della carta**, dove sarà possibile conservare gli atti in formato digitale. La ministra della Giustizia Marta Cartabia ha detto chiaramente: “Vogliamo mettere fine ai ritardi inutili e fare in modo che la pubblicità immobiliare funzioni davvero per cittadini e imprese”.

## **Tempi più veloci e meno errori**

Oggi i tempi per la **trascrizione immobiliare** variano parecchio: nei piccoli centri ci vogliono dai 3 ai 10 giorni lavorativi; nelle grandi città si arriva anche a due settimane. L’introduzione del **canale digitale unico** promette di accorciare questi tempi. Gli esperti spiegano che eliminando i doppioni tra documenti cartacei e digitali si riducono gli errori materiali e le discrepanze tra banche dati diverse.

“Abbiamo accolto con favore questa semplificazione”, dice Mario Bertolucci, presidente del Consiglio Notarile di Roma. “Ogni giorno gestiamo decine di trascrizioni: un sistema integrato faciliterà i controlli e darà più certezze anche ai cittadini”. Dello stesso parere sono i tecnici catastali, che parlano di “un passo avanti necessario, a patto però che il sistema informatico sia solido e sicuro”.

## **Cosa cambia per professionisti e cittadini**

Per chi compra casa – magari la prima abitazione in periferia – il cambiamento si sentirà soprattutto nei tempi di attesa tra il rogito e l’iscrizione nei registri pubblici. Le agenzie immobiliari stimano che si potrà ridurre questo periodo fino al 40%. La **digitalizzazione** interesserà anche chi eroga mutui: secondo fonti ABI, l’automatizzazione consentirà alle banche di fare verifiche più rapide sulla titolarità dei beni dati in garanzia.

Non mancano però qualche dubbio. Alcuni operatori chiedono una fase di “convivenza” tra carta e digitale, almeno all’inizio dopo l’entrata in vigore della legge. Un funzionario dell’Agenzia delle Entrate-Risorse Immobiliari ha ammesso stamattina che “l’aggiornamento tecnologico sarà pesante, soprattutto per gli archivi più vecchi; serviranno formazione e investimenti”.

## **Un passaggio graduale verso il digitale completo**

Il disegno di legge prevede una partenza graduale. Nel testo ci sono tempi tecnici precisi: all’inizio la digitalizzazione riguarderà solo gli atti nuovi trascritti dopo l’entrata in vigore (la data sarà fissata dai decreti attuativi). Per le trascrizioni già esistenti resterà valido il sistema tradizionale. Solo dopo – probabilmente entro tre anni – partirà una conversione su larga scala degli archivi storici.

La ministra Cartabia ha sottolineato come “la vera sfida sarà mettere al sicuro i dati e garantire a tutti un accesso facile”. Sul tema c’è un tavolo tecnico permanente al ministero, con notai, rappresentanti dell’Agenzia delle Entrate e associazioni dei consumatori.

## **L’Italia segue l’esempio dell’Europa**

La riforma dell’**articolo 2648 c.c.** arriva mentre altri Paesi europei – come Germania e Francia – hanno già adottato sistemi digitali per la pubblicità immobiliare. “Dove il digitale è stato introdotto bene”, osserva Bertolucci, “si sono visti risultati concreti sulla trasparenza”.

La strada è tracciata, ma non mancano ostacoli. Solo quando partiranno le prime trascrizioni completamente digitali capiremo se davvero questo nuovo sistema riuscirà a semplificare i rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione. E se la burocrazia italiana saprà diventare davvero più snella come promette sulla carta.

Luca Ippolito

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