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Rivoluzionare gli ESRS: sei punti chiave da considerare in un mese extra

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Franco Sidoli

Bruxelles, 11 giugno 2024 – L’EFRAG avrà tempo fino al 30 novembre 2025 per consegnare alla Commissione europea il suo parere tecnico sulla revisione e semplificazione degli ESRS, gli standard europei per la rendicontazione di sostenibilità. La decisione, annunciata ieri da fonti comunitarie, sposta di un mese la scadenza originaria del 31 ottobre. L’obiettivo è chiaro: allargare la consultazione pubblica e approfondire i sei punti chiave su cui lavorare.

Consultazione pubblica sugli Exposure Drafts: si parte a fine luglio

Secondo quanto riferito da funzionari dell’EFRAG, la consultazione pubblica sugli Exposure Drafts inizierà tra fine luglio e inizio agosto. Ci saranno 60 giorni per raccogliere commenti da imprese, associazioni di categoria, investitori e società di revisione. “Vogliamo sentire tutte le parti, senza fretta”, ha spiegato un portavoce dell’EFRAG durante una call con gli stakeholder.

Questa consultazione è un passaggio fondamentale. I contributi raccolti guideranno le scelte tecniche e normative che la Commissione europea dovrà definire entro la fine del prossimo anno. Solo dopo il via libera delle istituzioni UE, le nuove regole saranno messe a punto.

Sei punti chiave per semplificare gli ESRS

La revisione degli European Sustainability Reporting Standards si concentra su sei temi principali. Tra i più importanti ci sono la riduzione degli oneri amministrativi per le imprese, una definizione più chiara degli indicatori e l’allineamento con gli standard internazionali, come quelli dell’ISSB. Altri aspetti riguardano la proporzionalità degli obblighi per le PMI, la digitalizzazione della rendicontazione e una maggiore coerenza tra i vari quadri normativi europei.

“L’idea è rendere gli ESRS più semplici e meno pesanti, soprattutto per le piccole e medie imprese”, ha spiegato una fonte vicina al dossier. Le modifiche dovranno però mantenere alta la qualità e la comparabilità delle informazioni, come richiesto dalla direttiva CSRD.

Imprese e associazioni: più tempo per prepararsi

Il rinvio della scadenza è stato ben accolto dalle principali associazioni imprenditoriali europee. “Un mese in più permette un confronto più serio e costruttivo”, ha commentato Fredrik Persson, presidente di BusinessEurope. Anche l’Associazione Italiana Revisori Contabili (Assirevi) ha apprezzato la scelta di allungare i tempi della consultazione. “Serve chiarezza sulle regole e sui tempi di applicazione”, ha detto il direttore generale Marco Ratti.

Le imprese italiane, specialmente quelle quotate a Piazza Affari, seguono da vicino l’evoluzione della normativa. Molte hanno già avviato progetti pilota per adeguarsi ai nuovi requisiti di rendicontazione non finanziaria. Ma chiedono semplificazioni e linee guida più precise. “La sostenibilità è una sfida che richiede regole certe e proporzionate”, ha confidato il responsabile ESG di una società del FTSE MIB, restando anonimo.

Prossimi passi: verso le nuove regole

Dopo la chiusura della consultazione pubblica, prevista per fine settembre, l’EFRAG analizzerà i commenti ricevuti e preparerà il parere tecnico definitivo. Il documento sarà consegnato alla Commissione europea entro il nuovo termine del 30 novembre 2025. Solo allora si conosceranno i contenuti finali dei nuovi ESRS, che dovranno poi essere adottati con atto delegato.

Nel frattempo, le aziende continueranno a fare riferimento agli standard in vigore. Fonti interne alla Commissione assicurano che la transizione sarà graduale e che si cercherà il massimo coinvolgimento degli operatori economici. Un percorso ancora lungo, ma che punta a rendere la rendicontazione di sostenibilità più semplice e adatta al mercato europeo.

Franco Sidoli

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