Roma, 14 novembre 2025 – Ieri il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha dato il via libera al nuovo decreto 29 ottobre 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Si tratta di una stretta sulle modalità di invio dei dati sulle spese sanitarie al Sistema Tessera Sanitaria (TS). La norma aggiorna quella precedente del 19 ottobre 2020, inserendosi nelle novità del Decreto Legislativo 81/2025 e del provvedimento n. 281068/2025 dell’Agenzia delle Entrate. L’obiettivo è chiaro: rendere più rapida e precisa la raccolta delle informazioni per la dichiarazione dei redditi.
Con il nuovo decreto, chi deve trasmettere i dati – da farmacie e medici fino alle strutture sanitarie private e pubbliche – dovrà farlo entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese. Un termine che, come spiegano dal Ministero, serve a mettere ordine nei tempi e a garantire che i dati siano pronti per la precompilazione della dichiarazione dei redditi.
Il cambiamento riguarda tutte le spese a partire dal 2025: quelle di quest’anno andranno inviate entro il 31 gennaio 2026. Un funzionario dell’Agenzia delle Entrate ha sottolineato che “questo adeguamento è fondamentale per assicurare dati completi e corretti prima dell’avvio della stagione fiscale”.
Il nuovo termine coinvolge una vasta gamma di operatori: medici di base, specialisti, odontoiatri, psicologi, ma anche laboratori e cliniche private. Per loro, inviare i dati al Sistema TS non è più un’opzione, ma un obbligo. Chi non rispetta la scadenza rischia sanzioni.
Per i cittadini, la novità è una maggiore certezza: le proprie spese sanitarie saranno registrate correttamente e potranno essere ritrovate direttamente nel modello 730. Marco Bianchi, commercialista romano, spiega che “il sistema aiuta a semplificare la dichiarazione, perché molte spese sono già inserite”. Ma avverte: “Conviene sempre controllare che non manchi nulla”.
Il decreto arriva dopo mesi di confronto tra Ministero, Agenzia delle Entrate e categorie interessate. Il fulcro è il Decreto Legislativo 81/2025, che ha rivisto alcune regole sulla digitalizzazione dei servizi fiscali e sanitari. Già a settembre, il provvedimento n. 281068/2025 aveva anticipato alcune novità ora confermate.
Fonti ministeriali spiegano che fissare la scadenza al 31 gennaio serve a “snellire gli adempimenti e limitare errori o duplicazioni”. Prima, scadenze diverse creavano confusione e ritardi nella disponibilità dei dati.
Il decreto vale per le spese del 2025. Gli operatori hanno poco più di due mesi per adattare i propri sistemi e organizzarsi. Alcune associazioni di categoria hanno già chiesto chiarimenti su come inviare i dati e gestire eventuali errori.
Il presidente di una federazione di medici di famiglia confida: “Aspettiamo una circolare che spieghi bene tutto. Molti colleghi sono preoccupati per i tempi stretti e le sanzioni in caso di ritardi”.
Il Ministero promette assistenza tecnica e canali dedicati per risolvere problemi. Resta da vedere se la nuova scadenza semplificherà davvero le cose o se, almeno all’inizio, arriveranno intoppi.
La sfida della digitalizzazione dei dati sanitari passa anche da queste scelte: tempi certi, procedure chiare e attenzione ai diritti dei cittadini. Solo così il sistema potrà funzionare davvero.
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