Vi è una data che occorre rispettare per l’invio di uno specifico documento, per non rischiare di perdere uno dei sussidi più importanti: ecco i dettagli.
Il rinnovo del sussidio è avvenuto in via automatica ma in molti potrebbero rischiare di vedersi applicata una netta sforbiciata degli importi o addirittura di perdere una ingente quantità di denaro se non provvederanno in tempi rapidi ad inviare un documento esplicitamente richiesto.
![Assegno unico, data di scadenza per rinnovo isee](https://www.lamiapartitaiva.it/wp-content/uploads/2024/02/monete_19022024_lamiapartitaiva.it_.jpg)
Ecco di che cosa si tratta e qual è la corretta procedura per risolvere la questione nonché le tempistiche, sia immediate che dilatate nell’arco del 2024, per continuare a ricevere le stesse somme percepite nel corso del 2023.
Il documento da inviare entro fine febbraio: si rischia di perdere un sussidio
Per quale motivo esiste una data da rispettare se il bonus in questione è stato già erogato nel mese di gennaio e con gli stessi importi dei mesi precedenti? Il motivo è molto semplice: se da un lato il sussidio non viene ad interrompersi, dall’altro è essenziale inviare specifica documentazione con cadenza annuale in quanto, altrimenti, le somme versate mensilmente sul proprio conto potrebbero subire una riduzione.
![Assegno unico, data di scadenza per rinnovo isee](https://www.lamiapartitaiva.it/wp-content/uploads/2024/02/famiglia_19022024_lamiapartitaiva.it_.jpg)
La data entro la quale provvedere è, nello specifico, il 29 febbraio mentre la misura di sostegno economico di riferimento altro non è che l’Assegno Unico Universale, il sussidio rivolto alle famiglie che decidono di mettere al mondo un figlio oppure di avere un figlio a carico attraverso un’adozione. Gli importi di questo ‘assegno‘ sono variabili e partono da un minimo di poco più di 50 euro al mese fino a superare i 180 euro mensili, con l’aggiunta di eventuali maggiorazioni nel caso di disabilità gravi del figlio.
La differenza tra le somme percepite tra i ari nuclei familiari è da ricondursi al valore Isee, l’indicatore di riferimento per quanto riguarda redditi e patrimoni. Ebbene tale documento deve essere rinnovato ogni anno, tanto più qualora all’interno del nucleo o dal punto di vista degli introiti della famiglia siano intercorse variazioni.
Se infatti nel mese di gennaio l’Assegno Unico è stato pagato automaticamente sulla base delle somme del 2023 e così sarà anche per febbraio, non rinnovare l’Isee entro il 29 del mese porterà, da marzo, ad un taglio dell’importo che, indipendentemente dai redditi, passerà a 54 euro al mese. Vi sarà comunque tempo fino a giugno per ‘recuperare’ ricevendo gli arretrati non corrisposti fino a quel momento; invece chi rinnoverà l’Isee dopo il mese di giugno li perderà tutti.