Soldi arretrati, quando puoi chiederli

Avete dei soldi arretrati dalla vostra busta paga? Ecco quando potete chiederli, così godrete di un aumento importante da subito.

Per la retribuzione lavorativa, ogni mese si riceve una busta paga da parte della propria azienda dove ci sono elencati tutti i punti che hanno portato allo stipendio che effettivamente vi verrà corrisposto con il metodo di pagamento scelto al momento della firma sul contratto. È sempre bene controllare con cura tutti gli aspetti del documento.

In quali casi è possibile chiedere la restituzione dei soldi arretrati
Soldi arretrati, ecco quando è possibile chiederli – Lamiapartitaiva.it

Il motivo? Potrebbero esserci stati degli errori o delle somme che sono state volutamente non pagate dal vostro datore di lavoro. Che in certe situazioni, potrebbero portare a degli arretrati di cui avete diritto e che dunque potreste pensare di chiedere. Come somma extra per le vostre retribuzioni future. Ecco quali sono e quando potete procedere con la richiesta, così non vi farete mancare più nulla e avrete una somma in più a vostra disposizione.

Soldi arretrati in busta paga: quando è possibile chiederli

Pensate che in busta paga ci siano degli errori e volete richiedere i soldi arretrati al vostro datore di lavoro? Allora dovete tenere conto di tutti i possibili casi in cui ci sono gli estremi per procedere con la richiesta ed ottenere così un importante ritorno economico.

In questi casi, potete chiedere i soldi arretrati in busta paga
Soldi arretrati in busta paga, ecco che cosa dovete sapere – Lamiapartitaiva.it

Un esempio è lo stipendio che rimane stabile nel tempo, col datore di lavoro che dunque non tiene conto degli aumenti che spetterebbero di diritto. Pensate all’anzianità, al cambio di mansioni o al rinnovo di contratto. Ma occhio perché potrebbe essere il contratto collettivo applicato a non prevedere un adeguamento dell’importo, come stabilito dall’art. 36 della Costituzione. O anche, che l’azienda di default non paghi le ore di straordinario. O ancora, che non ci siano la tredicesima e la quattordicesima previste.

Il consiglio è di affidarsi sempre ad un esperto, come un consulente del lavoro o un sindacato che rappresenti il vostro settore di impiego, per poter valutare con cura se ci sono degli importi pagati o uno stipendio percepito non conforme ai requisiti di legge. In caso di risposta affermativa, consultate prima un avvocato per poter sapere quali sono le modalità migliori e più efficaci. Ora sarete pronti per confrontarvi col datore di lavoro, avendo due possibilità a vostra disposizione. Se non arrivate ad un accordo, c’è la vertenza sindacale o la causa. Con procedure e oneri che sono differenti a seconda dei singoli casi.

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