Allarme per i conti correnti italiani, Banche non pagano il fondo per la sicurezza: quali sono i rischi

Il tema conti correnti continua a far preoccupare gli italiani. L’ultimo allarme arriva dal fondo per la sicurezza. Tutti i rischi.

Il tema riguardante i conti correnti continua più che mai a tenere in ansia i cittadini italiani. Le ultime evoluzioni per quel che riguarda il comparto bancario fanno temere nuove problematiche, spesso poco gestibili, che andranno a gravare sempre di più sui bilanci domestici dei cittadini.

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Le riflessioni scaturite nell’ultimo periodo circa gli aumenti spesso sproporzionati dei costi di gestione dei prodotti bancari, continuano a in merito a un altro specifico processo che desta non poche preoccupazioni. Oggi una nuova questione si sviluppa intorno al mondo bancario, una situazione che potenzialmente se non gestita nel migliore dei modi potrebbe in ogni caso comportare non poche problematiche per i cittadini stessi.

Il prossimo 2 luglio è infatti previsto l’ultimo versamento per quel che riguarda la garanzia dei depositi fino a 100mila euro in caso di fallimento bancario. Un “piccolo” fondo da 5,8 miliardi versato nel 2023 all’Autorità Ue per la risoluzione bancaria. La stessa assemblea delle banche ha introdotto una modifica che anticiperebbe a luglio, infatti, l’ultimo versamento previsto.

Allarme per i conti correnti italiani: ecco cosa sta succedendo

Cosi come anticipato, successivamente all’ultimo versamento previsto per luglio, il Fitd, Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, guidato dal direttore generale Alfredo Pallini, potrà contare su un tesoretto davvero niente male, pari a 5,8 miliardi di euro. Nessun esborso previsto, a questo punto, almeno per il momento per quel che riguarda il 2025. Tutto però, a questo punto resta ancora da decidersi.

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La sicurezza dei correntisti potrebbe venir meno – lamiapartitaiva.it

Il presidente Srb Dominique Labourei, in una sua dichiarazione a riguardo ha infatti specificato che il fine dell’operazione è di fatto raggiunto. La possibilità, insomma, di avere a disposizione un fondo per ogni genere di evenienza nel tempo. Nel 2024 inoltre, si ribadisce che non dovrebbero esserci riscossioni annuale dalle stesse banche.

Il presidente di Abi, Antonio Pauelli, infine, ha cosi dichiarato in merito: “Si tratta della conclusione, finalmente, di una lunga fase, assai costosa per le banche, di avvio del fondo di risoluzione europeo e dei salvataggi di banche italiane concorrenti. Ora si apre una nuova fase che comunque non esclude teoricamente rischi di altri cospicui esborsi da parte delle banche per salvataggi o rafforzamenti preventivi dei fondi interbancari e di risoluzione“.

A questo punto resta da capire cosa succederà concretamente nel corso dei prossimi mesi. Una operazione a tutela di banche e correntisti, si spera, fino alla fine.

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