Bonifici, quando arriva il controllo del Fisco

Subire il controllo del Fisco per una serie di bonifici effettuati non può che generare preoccupazione. Ecco quando può accadere.

Il numero di persone che si recano in banca o in posta per effettuare un pagamento è ormai ridotto davvero al minimo, soprattutto perché si desidera evitare di perdere tempo se si dovesse trovare coda. Tanti preferiscono così saldare le bollette con l’addebito diretto su conto corrente, soluzione ideale non solo per la praticità, ma soprattutto perché consente di non avere problemi generati da eventuali dimenticanze.

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Effettuare un bonifico online è davvero semplicissimo – Foto: Lamiapartitaiva.it

Granzie all’Home Banking, che permette di tenere sotto controllo facilmente i propri soldi, si può così procedere in autonomia quando si devono effettuare bonifici, sia quando si tratta di una piccola cifra sia di una più elevata. Del resto, la procedura da seguire è davvero semplicissima anche per chi non ha grande familiarità con gli strumenti tecnologici.

I bonifici sotto la lente del Fisco

Fare bonifici a volte è davvero inevitabile, non solo quando si decide di fare shopping per togliersi uno sfizio, ma anche quando si decide di fare una spesa di vario genere. Effettuare l’operazione in autonomia ora è davvero semplicissimo, grazie all’app per smartphone e tablet che ormai tutti utilizzano, così da procedere, se necessario, anche quando la filiale risulta essere chiusa.

Non si deve pensare però che quello che facciamo non venga controllato, anche se spesso non ce ne rendiamo conto. L’Agenzia delle Entrate ha infatti il compito di monitorare tutte le transazioni finanziarie, proprio per questo alcuni conti devono essere necessariamente saldati in maniera tracciabile, così da poter rintracciare quanto fatto anche a distanza di tempo.

I controlli riguardano sia i bonifici sia i prelievi, oltre ai versamenti e allo stato dei conti correnti, così a verificare come possano evolvere, pur mettendo in conto la possibilità di problemi imprevisti che possono emergere. Altre verifiche periodiche riguardano poi anche gli estratti conto, titoli azionari e anche le cassette di sicurezza.

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L’Agenzia delle Entrate monitora ogni bonifico – Foto: Lamiapartitaiva.it

Non si deve pensare però a questo momento come a un’azione che vuole colpire il contribuente, ma con l’obiettivo di bloccare l’evasione fiscale, fenomeno ancora troppo diffuso. La lente di ingrandimento del Fisco diventa però più rigida soprattutto in alcuni casi particolari, è bene saperlo. Questo ruolo è svolto dalla UIF (Unione informazione Finanziaria), che arriva a segnalare tutto quello che ritiene “sospetto”. Non c’è alcuna possibilità di soprassedere nel caso di importi superiori ai 5 mila euro, con un’attenzione particolare anche ai benficiari.

Occhio alla cifra

Tutte le banche, in modo particolare, hanno il dovere di segnalare all’ente bonifici dall’importo superiore a 15 mila euro, destinati a un soggetto con conto corrente estero. A volte ovviamente questa è un’operazione “normale” per chi ha rapporti, anche lavorative, con realtà che operano oltre i nostri confini, ma fare una verifica in più non fa certamente male.

I problemi possono essere comunque ridotti se si compila con più dettagli possibili la causale, dove viene indicato il motivo dello spostamento dei soldi. Si ha così modo di dimostrare che il trasferimento di denaro sia lecito e che non deve generare dutti.

 

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