Cartelle esattoriali, così elimini sanzioni ed interessi

L’ordinamento italiano prevede un paio di interessanti metodi per evitare il pagamento di sanzioni e interessi sulle cartelle esattoriali.

Grazie al ricorso in autotutela, è possibile risparmiare su tutti quei costi aggiuntivi dovute a more, sanzioni varie e interessi che appesantiscono le cartelle esattoriali. La rottamazione e il saldo non sono dunque le uniche vie possibili per cercare uno sconto sull’onere economico dei debiti col Fisco. In generale tutte le imposte dovute allo Stato si prescrivono entro un certo numero di anni. E proprio in questo senso è possibile ottenere uno sconto, se non sul debito in sé, almeno su tutti i costi aggiunti, come le penali.

Sanzioni annullate sulle cartelle esattoriali
Cartelle esattoriali senza sanzioni – lamiapartitaiva.it

Tutto dipende appunto dalla prescrizione. Che in genere scatta dopo dieci anni. La novità interessante è che non si deve per forza aspettare un decennio. Ora si può sfruttare un altro limite temporale, più sostenibile e ridotto, e così risparmiare su interessi e sanzioni. Questo diritto di sgravio è previsto dalla legge.

Quindi, non si tratta di un escamotage o di uno strano artificio burocratico. Gli interessi e le sanzioni tributarie, infatti, si prescrivono in cinque anni. E questo, fondamentalmente, significa che è davvero possibile abbassare l’importo dovuto per una cartella esattoriale dopo cinque anni, senza dover attendere sanatorie, praticare il saldo o esporsi per lo stralcio.

Basta insomma sfruttare una norma prevista dalla legge. Tale sconto, però, non è automatico. Ciò significa che il contribuente deve farne richiesta. Per alcuni importi presenti sulla cartella una prescrizione quinquennale, si può avere uno sconto. Tale riduzione si può ottenere alla luce della sentenza della corta di Cassazione 4960 del 26 febbraio 2024.

Una sentenza molto importante, che ha disposto che sanzioni e interessi di una cartella esattoriale hanno prescrizione quinquennale, anche se il tributo ha una prescrizione più lunga. Per le cartelle con prescrizione di base quinquennale (come quelle relative all’IMU o alla TARI) la prescrizione delle sanzioni e degli interessi procede ovviamente insieme con quella del debito.

Sconto su interessi e sanzioni sulle cartelle esattoriali

Lo sconto è possibile sempre a patto che non siano stati inviati nel frattempo intimazioni di pagamento, preavviso di fermo amministrativo, un’ipoteca o un pignoramento, cioè tutte quelle notifiche che di fatto interrompono i termini di prescrizione.

Risparmio sulle cartelle esattoriali
Risparmiare sulle cartelle esattoriali di Equitalia e AdE (Foto: Ansa) – lamiapartitaiva.it

Il contribuente deve richiede lo sgravio parziale della somma per la parte che riguarda i costi aggiuntivi, cioè le sanzioni e gli interessi. Bisogna quindi agire in via di autotutela. Oppure ricorrendo al giudice di pace. Così si può avere la defalcazione delle somme in questione (ovviamente se la prescrizione del debito contenuta nella cartella è in dieci anni).

Non si deve presentare dunque ricorso in un momento qualsiasi, anche perché sarebbe inutile, dato che i termini del ricorso sono molti più ristretti (sessanta giorni dalla notifica della cartella). Per il ricorso bisogna per forza attendere la prossima intimazione di pagamento. E in questo momento si potrà chiedere che dall’importo della cartella sia sottratto il costo degli interessi e delle sanzioni. Intanto il Governo sta pensando a un nuovo provvedimento che potrebbe far scattare dopo cinque anni lo stralcio automatico delle cartelle.

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