Che cosa non dovresti mai dire al tuo capo: 3 frasi che ti penalizzano a lavoro

Gestire i rapporti con il proprio datore di lavoro non è semplice, ma ci sono delle frasi da non dire o si possono passare guai seri.

Gestire i rapporti personali in ambito lavorativo necessita di una grande disciplina e anche di un grande autocontrollo. Per questo motivo non bisogna mai parlare in maniera impulsivaquando ci si trova a lavorare a stretto contatto con il proprio capo perché una parola fuori posto potrebbe metterci in una posizione spiacevole e esporci addirittura a problemi legali non indifferenti.

3 cose da non dire al proprio capo
Il capo può portare il dipendente in tribunale – lamiapartitaiva.it

Nella maggior parte dei casi, però, basta agire con intelligenza e rendersi conto che a ogni nostra azione corrisponde una reazione e che il datore di lavoro si trova sempre in una posizione vantaggiosa rispetto a quella del suo dipendente, il quale quindi deve agire sempre con la massima prudenza, anche quando ha ragione.

3 Frasi da non dire al proprio capo

NON SO FARLO – Nella maggior parte dei casi quando si viene assunti da un’azienda è perché il nostro curriculum è stato esaminato approfonditamente ed è stato riscontrato che le nostre capacità sono in linea con le necessità della ditta. Questo significa, in parole povere, che i lavoratori vengono assunti in virtù delle loro competenze, cioè di ciò che sono in grado di fare. 

3 cose da non dire al proprio capo
Si può criticare il capo? – lamiapartitaiva.it

Nel momento in cui un lavoratore dovesse ammettere davanti al proprio capo di non sapere come portare a termine un incarico per il quale era stato assunto, si apre la possibilità di un’azione legale da parte del datore di lavoro, che potrebbe decidere di accusare il lavoratore di aver dichiarato il falso sul curriculum allo scopo di farsi assumere.

DOVE LAVORAVO PRIMA NON SI FACEVA COSÌ – Paragonare il metodo di lavoro di un’azienda a quella in cui si lavorava prima può essere molto pericoloso. Il capo dell’azienda, infatti, potrebbe sentirsi delegittimato, cioè privato della propria autorità “morale” e potrebbe addirittura decidere di aprire un procedimento legale contro il dipendente, colpevole di aver fatto mancare quel rapporto fiduciario che necessariamente dev’essere alla base di ogni rapporto lavorativo.

CRITICARE IL DATORE DI LAVORO DI FRONTE AI CLIENTI – Si tratta di una delle mosse meno intelligenti che un dipendente possa fare nei confronti del suo datore di lavoro. Il motivo è che potrebbe addirittura essere considerata come una giusta causa di licenziamento del lavoratore, colpevole di aver minato l’immagine aziendale e, ovviamente, anche il rapporto fiduciario di cui abbiamo già parlato. Nel caso in cui non si sia d’accordo con quello che il nostro capo sta dicendo o sta facendo davanti ai clienti sarà sempre necessario attendere di poter esprimere il nostro parere in separata sede.

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