Le donazioni vanno effettuate rispettando specifici requisiti di forma, stabiliti dalla legge. Vediamo quali sono e che implicazioni comportano.
Le donazioni, in particolare quelle di modico valore e quelle che hanno ad oggetto beni immobiliari, sono valide solo se vengono compiute secondo specifiche regole.
In particolare, è richiesto un atto notarile, redatto alla presenza di due testimoni. In caso contrario, l’operazione sarà nulla e potrà essere contestata in ogni momento, anche dagli eventuali eredi del donante. Le donazioni di modico valore, invece, non necessitano dell’atto notarile.
Molti titolari di conto corrente, si chiedono se la coitestazione del conto possa essere considerata una donazione. Si ricorre a tale strumento, ad esempio, per assicurare a un anziano o un disabile un aiuto nella gestione dei propri affari. La legge valuta la cointestazione del conto come una donazione. Se, infatti, un conto appartiene a due persone, entrambe possiedono il 50% delle somme depositate, a meno che tramite accordo non si prevedi una suddivisione diversa.
Esiste, tuttavia, un metodo per dimostrare il contrario e contestare la donazione effettuata attraverso la cointestazione del conto corrente. Scopriamo, nel dettaglio, di cosa si tratta.
Cointestazione di un conto corrente: quando può essere contestata e in che modo?
Come abbiamo anticipato, la cointestazione di un conto è una donazione, ma tale circostanza può essere contestata. Secondo la giurisprudenza, questo avviene se si prova che sul conto sono depositati i redditi che provengono da uno solo dei cointestatari. In tali ipotesi, la donazione si considera solo simulata, perché compiuta con l’unico obiettivo di usufruire delle somme presenti sul conto.
La cointestazione può essere contestata in due modi:
- tramite l’azione di nullità, quando la donazione di non modico valore è avvenuta senza atto notarile;
- tramite l’azione di simulazione, quando si prova che la cointestazione di un conto era diretta a scopi differenti e non dettata dallo spirito di generosità.
Entrambe le azioni possono essere promosse senza limiti di tempo e da tutti coloro che vi hanno interesse (ad esempio, gli eredi).
Se la cointestazione del conto corrente riguarda il coniuge o i figli, viene reputata a tutti gli effetti un anticipo della quota di legittima. Di conseguenza, nel momento dell’apertura della successione, sarà determinante per stabilire l’importo spettante a ciascun erede.
Tale fenomeno prende il nome di collazione. In altre parole, i beni donati vanno idealmente assegnati alla massa ereditaria, ai fini dell’accertamento della correttezza della ripartizione delle somme ai legittimari.
Anche la cointestazione di un conto titoli viene considerata una donazione diretta al cointestatario per metà del suo ammontare.