Contributi colf e badanti, cambia tutto: come inserire il versamento senza commettere errori

I contribuenti alle prese con le rate dei contributi INPS per colf e badanti devono confrontarsi con importanti novità sulle detrazioni.

Il versamento dei contributi per colf e badanti spetta, com’è noto, ai datori di lavoro domestico, attraverso quattro rate annuali. Il pagamento va corrisposto con strumenti appositi, quali pagoPA o tramite l’app IO. Quanto al calendario, dal primo al 10 aprile 2023 si è versato l’importo corrispondente al primo trimestre. Dal primo al 10 luglio, il secondo. Il terzo trimestre è stato pagabile dal primo al 10 ottobre 2023. Infine, il quarto ha permesso il versamento dal primo al 10 gennaio 2024.

Contributi colf e badante: detrazione
Detrarre contributi colf e badanti – lamiapartitaiva.it

Nel 2023, con le variazioni dell’indice ISTAT, gli importi dei contributi hanno conosciuto aumenti, attraverso i ricalcoli basati sulle nuove fasce di retribuzione. E anche nel 2024 potrebbero arrivare novità su come calcolare i contributi. Intanto ci sono già alcune importanti modiche che riguardano detrazioni e deduzioni.

Quando si parla di contributi versati per colf, badanti e baby sitter, ci si chiede spesso in che modo tali speso possono essere portate in detrazione per ottenere uno sconto nel modello 730 o nel modello di dichiarazione dei redditi. Nel concreto, interessano requisiti e limitazioni, e soprattutto procedure, per non commettere errori di compilazione.

Le regole base per il modello 730 del 2024 sono le stesse di quello 2023. Quindi, per quanto riguarda i contributi colf e badanti, non ci sono importanti novità. La regola fondamentale da ricordare è che la detrazione spetta solo per la spesa sostenuta per gli addetti all’assistenza personale di persone non autosufficienti.

Detrazioni e deduzioni dei contributi colf e badanti: cosa cambia nel 2024

La deduzione invece riguarda i contributi di baby sitter, colf e collaboratori domestici. Bisogna tuttavia fare attenzione ai limiti che stabiliscono le tempistiche e le modalità di sfruttamento di tali agevolazioni fiscali. In generale, le detrazioni dei contributi corrisposti a favore di badanti o altro personale addetto all’assistenza personale possono essere effettuate indicando la spesa a carico del datore di lavoro domestico tra gli oneri detraibili nel modello 730.

Contributi colf e badante: detrazione
Contributi per lavori di collaborazione domestica: come funziona la detrazione – lamiapartitaiva.it

Ciò vale solo se il collaboratore sia stato assunto per l’assistenza personale di persone non autosufficienti e nel caso in cui il reddito complessivo del contribuente non superi i 40.000 euro. Spetta dunque al soggetto detraente l’onere di conservare i documenti che provano la non autosufficienza della persona assistita. La detrazione dei contributi per la badante spetta anche per i familiari non autosufficienti non fiscalmente a carico ma non riguarda i contributi delle colf. Il rimborso IRPEF spettante sarà pari al 19% della spesa. Ma c’è un limite massimo, pari a 2.100 euro.

La deduzione permette ad alcuni contribuenti di sottrarre la spesa dal reddito lordo, prima del calcolo delle tasse. Il limite di deducibilità dal reddito ha un limite massimo di 1.549,37 euro. Sono poi deducibili anche i contributi previdenziali sostenuti per le badante assunte tramite agenzia interinale, con rimborsi all’agenzia medesima nel caso di rilascio di certificazioni sugli importi pagati, estremi anagrafici e il codice fiscale.

L’importo deducibile va indicato nel Rigo E23 (contributi per gli addetti ai servizi domestici e familiari) del modello 730/2024 o modello Redditi Pf. Il datore di lavoro domestico deve conservare le ricevute di pagamento effettuate dal contribuente nel 2023 e intestate all’INPS e la fattura contenente il codice fiscale del soggetto, quando ci si è rivolti a un’agenzia.

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