In caso di debito non saldato, le autorità possono pignorare i soldi direttamente da un conto: e se i soldi sono su una PostePay?
Per recuperare un credito, in caso di un debito insoluto, il creditore ha la possibilità di affidarsi alla giustizia per aggredire i conti di chi non ha pagato, per poter riottenere il dovuto. Si tratta di una fattispecie definita pignoramento. Spostare i propri soldi su una carta prepagata è una strategia adottata da parecchie persone nella speranza di poter evitare che le autorità possano prelevare la somma necessaria per saldare il creditore.
Il pignoramento è un processo che avviene in più fasi, con un iter piuttosto complesso. Il creditore non può agire autonomamente né ottenere un rimborso automatico del dovuto attraverso questa misura tutelata dalla legge. Prima che avvenga il pignoramento la giustizia deve accertare che il debitore non sia nella condizione di saldare il debito in modo autonomo, volontariamente o per altri motivi.
In pratica, si giunge a pignorare su un conto solo dopo l’atto formale dell’emissione di un titolo esecutivo. Per esempio un decreto ingiuntivo. Oppure una sentenza. E sempre tramite un ufficiale giudiziario. La legge italiana stabilisce comunque che il recupero può avvenire sia su conti correnti depositati in banche che su carte di credito o di debito.
Una delle carte più usate è la PostePay: ma siamo sicuri che non si possa pignorare da una carta del genere? In realtà, anche le carte prepagate possono essere oggetto di pignoramento in caso di debito insoluto. Un’eccezione c’è. E non riguarda la PostePay, che va intesa come una carta da cui l’autorità può pignorare.
Sbaglia chi immagina che spostando i propri soldi su una carta prepagata, come appunto una PostePay o una PostePay Evolution, possa in qualche modo aggirare il rischio di un pignoramento. Anche se la PostePay non riporta il nominativo del titolare e pure se gli importi presenti sulla carta non sono direttamente collegati a un conto corrente, l’autorità può comunque pignorare.
Tutti gli importi presenti sulle carte prepagate sono registrati e disponibili all’istituto di credito. Poi, bisogna ricordare che la PostePay è sempre una carta nominativa, e lo è a tutti gli effetti, anche se sulla card non è stampato il nome del possessore.
L’unica possibilità per evitare o almeno ritardare il pignoramento è costituita dalle carte prepagate usa e getta, in quanto del tutto anonime e prive di identificativo. Si tratta di carte non associate a un IBAN, dove l’importo caricato può essere solo speso, ma non prelevato.
Roma, 7 dicembre 2025 – Nel mondo della giustizia italiana resta un nodo cruciale la…
Milano, 7 dicembre 2025 – L’amministratore di condominio può essere considerato titolare effettivo quando opera…
Roma, 6 dicembre 2025 – La Corte di Cassazione ha messo i puntini sulle i,…
Roma, 6 dicembre 2025 – Ieri le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno fatto…
Roma, 6 dicembre 2025 – Il peso dell’accoglimento dell’impugnazione nelle aule giudiziarie italiane resta decisivo,…
Milano, 6 dicembre 2025 – La giornata sui mercati finanziari europei ha preso una piega…