New York, 13 giugno – Ieri sera la Federal Reserve ha tagliato i tassi di interesse di un quarto di punto, portando il range dei Fed Funds tra il 4% e il 4,25%. Era una mossa attesa da tempo, che arriva dopo mesi di attesa e riflette la crescente preoccupazione per la debolezza del mercato del lavoro negli Stati Uniti. È il primo taglio dal dicembre scorso, annunciato al termine della riunione del Federal Open Market Committee, iniziata martedì mattina nella sede della banca centrale a Washington.
La decisione della Fed era nell’aria già da giorni. Wall Street, nelle prime ore di mercoledì, dava praticamente per certo un calo dei tassi. Jerome Powell, presidente della banca centrale, ha spiegato in conferenza stampa che “i segnali di rallentamento dell’occupazione sono diventati più chiari nelle ultime settimane”. Secondo Powell, “il mercato del lavoro resta solido, ma stanno emergendo alcune fragilità che richiedono attenzione”. Il taglio serve a sostenere l’occupazione e a evitare che l’economia si raffreddi troppo in fretta.
Nonostante il taglio, la Fed ha sorpreso aggiornando al rialzo le sue previsioni. Nel documento diffuso dopo la riunione, gli economisti della banca centrale hanno alzato le stime di crescita del PIL per il 2024 dal 2% al 2,3%. Anche l’inflazione core, quella senza le componenti più volatili, dovrebbe restare un po’ sopra il target del 2% almeno fino a fine anno. “L’economia americana si sta dimostrando più forte del previsto”, ha ammesso Powell rispondendo ai giornalisti. Ma ha aggiunto subito: “Terremo d’occhio i dati che arrivano”.
Il vero punto critico è il mercato del lavoro. I dati della scorsa settimana del Dipartimento del Lavoro hanno mostrato un aumento delle richieste di sussidi di disoccupazione: 242mila nuove domande in una settimana, e una frenata nelle nuove assunzioni. Secondo gli economisti di Goldman Sachs, “la situazione occupazionale si sta raffreddando più in fretta del previsto”. In alcune città come Detroit e Houston, le aziende hanno già annunciato tagli al personale. Powell ha sottolineato che “la priorità è evitare un circolo vizioso tra meno lavoro e meno consumi”.
I mercati finanziari hanno reagito subito. Il Dow Jones ha chiuso in rialzo dello 0,7%, il Nasdaq ha guadagnato lo 0,5%. Gli investitori hanno preso bene il taglio, vedendolo come un segnale di sostegno all’economia. Ma non mancano le voci di cautela. Lisa Abramowitz di Bloomberg TV avverte: “Se la Fed continuerà a tagliare i tassi senza un calo deciso dell’inflazione, i rischi per la stabilità dei prezzi potrebbero crescere”.
Per il futuro, la Fed non si è sbilanciata su altri tagli. Powell ha ribadito che “le decisioni verranno prese una riunione alla volta”, lasciando capire che tutto dipenderà dai prossimi dati economici. Gli operatori puntano almeno a un altro taglio entro l’autunno, ma tutto resta legato all’andamento dell’inflazione e dell’occupazione. Intanto, negli Stati Uniti cresce l’attesa per i prossimi dati sul lavoro: solo allora si capirà se la mossa della banca centrale ha funzionato.
A Washington e a Wall Street si respira una fiducia cauta. Nessuno, né investitori né funzionari della Fed, vuole esporsi troppo. “Siamo in un momento delicato”, ha confidato un trader della Fifth Avenue poco dopo l’annuncio. E la sensazione è che il margine di errore sia davvero stretto.
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