Lavorare sempre e senza riposarsi mai non è per nulla una buona idea: a farne le spese è soprattutto il tuo cuore.
Che il mondo occidentale abbia un problema con la gestione del lavoro non è per nulla un mistero. Su TikTok, infatti, negli ultimi mesi è diventato popolarissimo il trend “QuitTok” che ha raggiunto più di 40 milioni di visualizzazioni per un motivo ben preciso. Sapere di non essere i soli nel mondo a volersi licenziare, a causa di una reiterata sensazione di malessere, ha rappresentato una sorta di catarsi collettiva dal lavoro che in qualche modo ha anche dimostrato come i tempi siano cambiati.
![Perché lavorare troppo fa male](https://www.lamiapartitaiva.it/wp-content/uploads/2023/12/Uomo-02122023-lamiapartitaiva.it_.jpg)
Il licenziamento quindi non è più vissuto come un momento fallimentare (stando sempre alla narrazione del lavoro degli ultimi anni) ma liberatorio. A prescindere però dalle implicazioni che può avere un gesto simile, è indubbio che lavorare stanchi. E anche più del dovuto in realtà. A pagarne le conseguenze però principalmente è il nostro cuore che, se non si ferma e non stacca mai del tutto dal lavoro e dalla preoccupazioni associate alle scadenze e alle cose ancora da fare, è messo in serio pericolo.
Perché lavorare troppo mette a rischio la salute del nostro cuore
Stando a un nuovo studio dell’American Heart Association, “Circolazione: qualità cardiovascolare e risultati“, avere sempre aspettative troppo elevate sul lavoro può influire negativamente sul nostro cuore più di quanto non possiamo immaginare. Nello specifico, sono troppe le persone che fanno quotidianamente i conti con carichi di lavoro incessanti e scadenze serrate, in balia di emozioni contrastanti che non fanno altro se non acuire una sorta di senso di smarrimento legato alla professione.
![Perché lavorare troppo fa male](https://www.lamiapartitaiva.it/wp-content/uploads/2023/12/Colleghi-02122023-lamiapartitaiva.it_.jpg)
Ecco perché chi vive il lavoro in maniera malsana è più soggetto a sviluppare problemi cardiaci. Le malattie cardiovascolari, infatti, nella stragrande maggioranza dei casi sono associate proprio a stili di vita poco salutari che includono anche una gestione tossica e totalmente allo sbaraglio del lavoro. Va da sé quindi che lo stress causato dal lavoro impatti negativamente sul cuore, tant’è che il rischio di malattie cardiache raddoppia per i soggetti che non sono soddisfatti del proprio lavoro e ricevono anche un salario non adeguato, per non dire del tutto basso e poco congruo alla realtà.
Ma non solo. La ricerca, durata ben 18 anni e che ha coinvolto 6.500 impiegati canadesi, ha sottolineato come i problemi cardiaci per gli uomini (più soggetti a sviluppare problemi simili rispetto alle donne) aumentano sensibilmente se consapevoli del fatto che il loro lavoro, impeccabile e sempre sotto stress a causa delle continue e pressanti richieste dal datore di lavoro, fosse non retribuito correttamente. Uno scenario questo ormai all’ordine del giorno.