Nuovo costo occulto in bolletta, altro che mercato libero: sarai obbligato a pagare questo extra

Il mercato libero dell’energia non è poi così libero: la nuova norma che introduce un costo occulto in bolletta.

Per definizione, all’interno del mercato libero vige la regola della libera concorrenza. Questo significa che tutte le aziende che offrono un prodotto o un servizio sono libere di determinarne il prezzo e le sue variazioni, mettendo a punto eventuali offerte speciali, offerte a termine eccetera.

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Costi occulti in arrivo nelle bollette degli italiani – lamiapartitaiva.it

Perché il libero mercato e la libera concorrenza funzionino a dovere è necessario però che il consumatore / cliente sia sempre libero di scegliere tra un’offerta e l’altrae quindi tra un’azienda e l’altra in un qualsiasi momento.

Il problema, però, è che le clausole inserite nei contratti per la fornitura energetica dopo la fine del mercato tutelato stanno forzando il sistema in maniera anomala e hanno suscitato moltissime proteste delle organizzazioni a tutela dei consumatori.

I costi “occulti” in bolletta sono illegali?

Dal momento che le offerte per le forniture energetiche sono in continuo mutamento, capita che poco dopo aver sottoscritto un’offerta, l’offerta in questione diventi poco conveniente perché “battuta sul campo” dall’offerta più vantaggiosa proposta da un’azienda differente.

Teoricamente un consumatore dovrebbe essere libero di passare ad un’altra azienda in qualsiasi momento, ma ormai non è più così. Il motivo è che le aziende che operano sul mercato libero hanno cominciato a introdurre in tutti i contratti una penale in caso di disdetta anticipata del contratto sottoscritto con un’azienda.

Il problema alla base di questa scelta sta nel fatto che le aziende limitano di fatto il libero passaggio del consumatore da un’azienda all’altra, bloccandolo all’interno di un contratto con una “misura punitiva“. Purtroppo si tratta di una misura perfettamente legale, dato che proprio l’ARERA, ente di riferimento per il settore energetico, aveva previsto la “facoltà per il venditore di prelevare eventuali oneri di recesso esclusivamente nei contratti di energia elettrica di durata determinata e a prezzo fisso”.

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Il libero mercato non è più tanto libero – lamiapartitaiva.it

Il problema è che l’oscillazione continua dei prezzi della materia energia, influenzata dalla situazione geopolitica e da molti altri fattori, ha portato la maggior parte degli italiani a optare sempre più spesso per contratti a prezzi bloccati. Questo significa, di fatto, che la maggior parte degli italiani sono di fatto “ingabbiati” all’interno dei loro contratti di fornitura energetica fino alla fine della durata prevista.

Va detto però che la direttiva europeadice esattamente il contrario: “Gli Stati  membri devono assicurare che almeno i clienti domestici e le piccole imprese non debbano pagare alcun onere di questo tipoquindi di fatto i consumatori italiani stanno vivendo una situazione anomala rispetto a quella degli altri cittadini europei“.

Com’era facile immaginare, la reazione delle varie associazioni di consumatori è stata feroce. Per citarne una, Assoutenti ha chiesto un intervento dell’Antitrust sostenendo che queste penali “potevano avere un significato prima della crisi energetica, quando non vi erano volatilità e impennate delle tariffe” ma “nel quadro attuale sviano la concorrenza impedendo ai consumatori di passare a offerte più convenienti

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