Quando è consigliabile specificare la causale del bonifico

Quando è necessario inserire la causale del bonifico, segui i nostri utili consigli per evitare sanzioni e semplificare la gestione del tuo conto

Il bonifico bancario è uno degli strumenti più utilizzati per effettuare pagamenti e trasferimenti di fondi. Tuttavia, non sempre siamo certi su come procedere con la causale del bonifico, e spesso ci si chiede se sia necessario o conveniente specificarla. In questo articolo cercheremo di fare maggiore chiarezza su quando è consigliabile inserire la causale del bonifico e quali possono essere i vantaggi o le eventuali problematiche legate a questa scelta.

La causale del bonifico: tutto ciò che devi sapere per effettuare un pagamento sicuro

Il bonifico bancario è uno dei metodi di pagamento più popolari e comodi, poiché permette di trasferire fondi direttamente su un conto corrente agendo allo stesso tempo come prova del pagamento.

Questo metodo di trasferimento di denaro, che gode di una “certificazione ufficiale” da una banca, richiede la compilazione di un campo specifico per la causale.

Indubbiamente, bisogna indicare la ragione per la quale si sta effettuando il bonifico, giustificando così il trasferimento di denaro. In situazioni di verifica da parte delle autorità fiscali o in casi di controversie, la descrizione precisa della transazione di denaro può essere cruciale.

Un uomo fa un bonifico
Foto | @Canva – lamiapartita.it

Le causali più frequenti

Che il bonifico sia eseguito in banca o tramite servizi di home banking, la causale è sempre necessaria, nonostante non sia obbligatoria per la validità e la legalità del trasferimento di denaro. Non c’è una formula predefinita o frasi pronte per riempire questo campo, dipenderà dalla natura del bonifico. L’importante è essere brevi ma dettagliati.

Ad esempio, se si effettua un bonifico per il pagamento dell’affitto, si dovrebbe specificare il motivo (ad esempio, pagamento mensile) e indicare il mese e l’anno. Ci sono molti altri casi comuni.

Ricorrendo a un trasferimento bancario tra amici e familiari, è fondamentale indicare che il prestito non genera alcun tipo di interesse. Di norma, si suggerisce di utilizzare questo metodo solo per movimenti di somme modeste (per prestiti più sostanziali, sarebbe preferibile adottare un atto privato).

Se non si specificasse la natura non remunerativa del prestito nel destinatario di un trasferimento bancario tra amici o familiari, l’individuo che ha concesso il prestito potrebbe effettivamente affrontare un’ispezione fiscale per non aver rivelato il reddito dagli interessi corrispondenti. La proposta pratica, quindi, è di includere la seguente clausola nel trasferimento bancario: “Prestito senza interessi per ________”, indicando la relazione o il nome completo del parente o dell’amico (per esempio “Prestito senza interessi per mio fratello, Sig. Mario Rossi”).

Per donare denaro con un trasferimento bancario, basta affermare ‘dono’ nel destinatario. In questo modo, l’esattore non avrà nulla da obiettare in caso di controlli.

Per agevolare coloro che desiderano beneficiare della detrazione del 50% delle spese sostenute per la ristrutturazione della loro casa primaria, molte banche hanno creato un trasferimento bancario parlante con il destinatario già compilato, così da evitare di perdere il diritto al bonus. Spetta al contribuente inserire le altre informazioni necessarie per beneficiare della detrazione, quali:

  • Codice Fiscale del beneficiario della detrazione;
  • Denominazione e Partita Iva dell’azienda che ha eseguito i lavori.

Per coloro che non hanno la causale già compilata, la descrizione corretta sarebbe la seguente: “Trasferimento bancario per lavori edili con detrazione art”. e specificare:

Fattura pagamento (inserire il numero) a favore di (nome aziendale e Partita Iva), destinatario del credito (nome e cognome e Codice Fiscale).

Lo stesso vale per il bonus mobili, per il quale bisogna indicare le stesse informazioni precedentemente elencate (Partita Iva delle azienda da cui è stato acquistato l’articolo, codice fiscale e dettagli personali del destinatario).

Tuttavia, come abbiamo sottolineato, l’inserimento di una causale non è sempre un requisito per effettuare un trasferimento. Si può quindi eseguire un trasferimento senza necessariamente introdurre una causale. Questo non comporta un’indagine immediata da parte delle autorità responsabili, né indica che si stia commettendo un atto illecito.

Sebbene sia possibile effettuare un bonifico senza causale, ciò è generalmente sconsigliato poiché potrebbe insinuare dubbi alle autorità riguardo alla natura della transazione economica. In ogni circostanza, si potrà sempre giustificare il motivo del trasferimento in questione in caso di un’indagine successiva.

Tutte le regole per non sbagliare nel bonifico: la causale è la chiave

Nel predisporre un trasferimento bancario, ci si può trovare di fronte a diverse incertezze, una delle quali riguarda la causale del bonifico. È davvero necessario includerla? E cosa c’è da annotare? L’ansia di finire sotto l’occhio vigile dell’Agenzia delle Entrate, che segue attentamente le nostre attività finanziarie, è costante.

Attualmente, per le transazioni monetarie, l’uso di denaro contante è sempre meno comune, mentre i metodi tracciabili di pagamento, come ad esempio i bonifici, sono sempre più largamente adottati. Quest’ultimi rappresentano un modo comodo, trasparente e semplice per trasferire denaro.

Tuttavia, bisogna tener conto del fatto che potrebbero sollevare dubbi sulla procedura corretta da seguire. In particolare, molte domande tendono a riguardare la causale, ovvero la spiegazione del motivo per cui si sta trasferendo la somma di denaro in questione.

Ecco quindi riassunti gli esempi più comuni e le causali da riportare nei vari casi specifici:

Nel caso di bonifico per prestito o donazione a parenti, amici o fidanzati, si simula l’invio di un prestito a titolo gratuito (senza interessi) al beneficiario. La causale corretta sarebbe: “Prestito a titolo gratuito per (grado di parentela o amicizia) ________”.

Lo stesso principio si applica nel caso di bonifico con causale “Regalo ad amico”.

Per la restituzione di un prestito “a titolo gratuito” ricevuto da un amico, la causale corretta sarebbe: “Restituzione prestito (a titolo gratuito) ricevuto in data ________” oppure: “Restituzione prestito (a titolo gratuito) per __________”.

Nel caso di bonifico relativo al pagamento di una rata di un contratto, la causale corretta sarebbe: “Pagamento della scadenza del contratto del ____” o, nel caso di pagamento di una fattura, “Pagamento fattura n. __ del __”.

Nel caso di trasferimento di denaro tra due conti correnti personali, la causale più appropriata è semplicemente “Giroconto”.

Per quanto riguarda il bonifico su un conto deposito personale, come ad esempio quello di FCA, la causale corretta potrebbe essere “Giroconto” oppure “Girofondo”.

Per il pagamento dell’affitto di una casa, la causale potrebbe essere formulata come “Affitto del [mese e anno] per l’appartamento in [indirizzo], [eventuale numero di registrazione del contratto]”.

Per l’acquisto di oggetti usati, ad esempio online, la causale corretta potrebbe essere: “Transazione tra privati per l’acquisto di [nome oggetto] in data [data e anno] con numero seriale [numero seriale]” oppure “Acquisto tra privati di [nome oggetto] in data [data e anno] con numero seriale [numero seriale]”. È importante notare che per questa causale bisogna fare attenzione, in quanto l’Agenzia delle Entrate potrebbe considerare l’attività come commerciale e richiedere il pagamento delle relative tasse.

Sebbene l’indicazione della causale nel bonifico non sia un requisito essenziale, è fortemente consigliata. Come abbiamo menzionato prima, la causale può servire come riferimento utile nel tempo sia per l’Agenzia delle Entrate che per il contribuente, aiutandoli a “ricordare” il motivo del trasferimento di fondi. Naturalmente, affinché la causale sia efficace, deve essere il più dettagliata possibile riguardo lo scopo del movimento di denaro.

 

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