Una nuova proposta ha a che fare con la rottamazione delle cartelle, per rimettersi in regola con il Fisco. Ecco di che cosa si tratta.
Il 2023 è stato l’anno della Rottamazione quater, a cui hanno aderito milioni di italiani, per cercare di saldare i debiti contratti con il Fisco.
Quando si tratta di debiti, l’ansia sale e coinvolge nel profondo la persona che li contrae. Magari si perde il lavoro, e non si è più in grado di pagare tasse e contributi, oppure debiti contratti di altra natura. Questo vuol dire che non è semplice poter tornare a una situazione economica sana nell’immediato ed è anche normale che la cosa generi tensione.
In questo 2023, come dicevamo, il governo ha dato la possibilità a tutti coloro che rientravano nei requisiti previsti, di liberarsi del debito contratto con l’Agenzia delle Entrate/Riscossione. Entro il 30 settembre scorso, infatti, sono giunte le risposte per coloro la cui domanda è stata accettata. Il 31 ottobre e il 30 novembre 2023 sono state le prime due scadenze obbligatorie per pagare le prime rate del debito, senza sanzioni né aggio.
In base alla rottamazione, chi non riesce a pagare anche solo una delle rate, si vede decadere il beneficio acquisito e ciò che è stato pagato va a trasformarsi in acconto. Tuttavia, c’è una proposta che potrebbe cambiare qualche regola.
Rottamazione cartelle: in cosa consiste la nuova proposta
Non tutti, come spesso accade, nonostante abbiano potuto accedere alla definizione agevolata, hanno potuto saldare le prime due rate della rottamazione.
Ed è qui che entra in scena il decreto Anticipi in cui si vorrebbe inserire in Aula al Senato, tramite emendamento di Forza Italia, l’opportunità di saldare le prime due rate scadute della rottamazione. Come detto, esse erano previste per il 31 ottobre e 30 novembre 2023. Per chi non ha potuto pagare, dunque, si pensa di dare un’ulteriore possibilità, ovvero saldare queste prime due rate entro il prossimo 18 dicembre 2023.
Questa ulteriore proposta arriva anche tenendo in considerazione la quarta rottamazione: 3,8 milioni di istanze a cui si sono sommate 6 mila domande dai territori che hanno subìto il terribile alluvione del maggio scorso. Dunque, vedremo se l’emendamento sarà approvato, di certo sarebbe un’ottima occasione per chi non è riuscito a saldare il debito, per poter recuperare e rimettersi a pari. D’altronde, è un’opportunità che se sarà approvata, dovrà essere colta al volo.