Un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate ha stabilito a quanto ammonta il contributo a fondo perduto per quanto riguarda il superbonus al 90%. A chi è destinato e a quali condizioni? Cerchiamo di capire meglio di che cosa si tratta nel concreto
Oggi parliamo del superbonus al 90%, provando a capire più nel dettaglio a quali persone si rivolge e a patto di rispettare quali condizioni.
Vediamo anche a quanto ammonta il contributo a fondo perduto destinato proprio al superbonus al 90%, analizzando quanto stabilito dall’ultimo provvedimento emesso dall’Agenzia delle Entrate.
Seguendo questi passaggi, l’obiettivo è quello di ottenere un quadro completo e più chiaro della situazione.
Superbonus al 90% e il contributo a fondo perduto
Lo scorso 24 novembre 2023, l’Agenzia delle Entrate ha stabilito quale debba essere la percentuale del contributo a fondo perduto per quanto riguarda il superbonus al 90%.
Lo ha fatto attraverso l’emissione del provvedimento 411179, con cui il Fisco ha reso nota la percentuale, rispetto ovviamente alla richiesta, con cui il superbonus sarà erogato.
La finestra temporale entro la quale presentare la domanda utile a richiedere questo finanziamento è infatti scaduta il 31 ottobre 2023 e con tale provvedimento l’Agenzia delle Entrate ha voluto divulgare le ultime notizie utili.
Ma che cos’è il contributo a fondo perduto?
Come ricordato dalla stessa Agenzia delle Entrate, esso “consiste nel riconoscimento di una somma di denaro a favore dei contribuenti che nel 2023 sostengono spese per interventi edilizi detraibili dall’Irpef con la percentuale del 90% (superbonus), a condizione che si trovino in particolari condizioni reddituali”.
Stiamo quindi parlando di un finanziamento a cui possono accedere tutti coloro che beneficeranno proprio della detrazione al 90% sul superbonus 2023, escludendo invece tutte quelle persone che ancora oggi stanno godendo dell’aliquota piena al 110%.
Attraverso l’emissione del già citato provvedimento 411179, l’Agenzia delle Entrate ha quindi fornito ora qualche specifica in più, stabilendo in via definitiva la percentuale con cui verrà ripartito il contributo a fondo perduto, in relazione alle richieste presentante entro la data di scadenza del 31 ottobre scorso.
Nello specifico, a prevedere le modalità di erogazione dello stesso è stato il Decreto emesso dal Ministero dell’Economia e delle Finanze del 31 luglio 2023, a cui ha fatto poi seguito un altro provvedimento dell’Agenzia delle Entrate in data 22 settembre 2023.
In quest’ultimo documento, in particolare, è stato stabilito il termine limite finale entro il quale presentare le istanze di richiesta per il contributo a fondo perduto, con lo stesso numero di richieste pervenute che ha poi finito con il determinare la percentuale erogabile di contributo per ogni singolo richiedente.
Tutto sottostando a un parametro fondamentale e inderogabile: i 20 milioni di euro messi a disposizione per l’applicazione di questa misura.
Analizzando il numero totale delle richieste pervenute, l’Agenzia delle Entrate ha quindi stabilito con il provvedimento del 24 novembre scorso che il finanziamento spettante per il contributo a fondo perduto ammonterà al 100% di quanto richiesto.
Ciò significa che tutto il totale delle spese sostenute da ogni singolo richiedente sarà interamente coperto dal contributo a fondo perduto previsto per il superbonus al 90%.
Di che cosa si tratta?
Il contributo a fondo perduto per il superbonus al 90% è un beneficio rivolto a tutti coloro che non riescono a sostenere economicamente (pagare, ndr) i lavori di ristrutturazione per via del passaggio dell’aliquota del superbonus dal 110% al 90%. Si tratta del cosiddetto fondo indigenti.
Esso è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale 198 del 25 agosto, attraverso i documenti del decreto Mef del 31 luglio 2023, il quale fissa le regole per accedere proprio al fondo indigenti per il superbonus.
Nello specifico, il decreto in questione detta i criteri di accesso alla misura che permette a sua volta di accedere al contributo e che era stata già introdotta dal decreto Aiuti quater.
Il fondo indigenti per il superbonus potrà essere richiesto solo e soltanto dai proprietari o dai titolari di un reale diritto di godimento dell’immobile oggetto a lavori di ristrutturazione e con un reddito massimo di 15.000 euro.
Non solo. L’immobile deve anche essere per forza adibito ad abitazione principale, per rientrare nei parametri stabiliti.
Le coperture stanziate per il 2023 andranno così a coprire gli interventi realizzati nel periodo di tempo intercorso tra il 1° gennaio 2023 e il 31 ottobre 2023, per un totale di 20 milioni di euro messi a disposizione.
Questo provvedimento è stato preso così da fornire un sostegno economico alla maggior parte delle persone che hanno richiesto il superbonus e che con il cambio dell’aliquota si stanno trovando in seria difficoltà.
Non riuscire a sostenere la differenza di spesa rischia infatti di bloccare i lavori, per esempio, nei condomini, creando un forte disagio.
Per questo, si è pensato di dar vita al nuovo bonus indigenti di cui vi abbiamo parlato in precedenza. Di sicuro un bell’aiuto.
Una dimostrazione esemplificativa? Nel caso in cui un condominio desideri attuare dei lavori sfruttando il superbonus, ma uno dei condomini non potesse sostenere il 10% di spese a suo carico, il condominio potrà attingere i fondi necessari dal contributo messo a disposizione dal fondo indigenti, a patto che il condomine in questione rientri tra i destinatari della misura stessa.
Come capire allora se si rientra in quest’ultimo parametro?
È fondamentale tenere conto che, per poter accedere al fondo indigenti, il proprietario dell’immobile o colui che detiene un reale diritto di godimento dello stesso deve avere un reddito inferiore a 15.000 euro.
Ciò indipendentemente dalle regole del quoziente familiare che, invece, regolano il diritto di accesso al superbonus al 110%.
Per godere del fondo indigenti per il superbonus al 90% non si deve quindi tenere conto del quoziente familiare.
A conclusione, è doveroso anche ricordare che ciò di cui abbiamo parlato è un contributo a fondo perduto, il quale, per sua stessa natura, non deve essere restituito da chi lo riceve.
Un grande aiuto, visto che l’Agenzia delle Entrate ha stabilito che l’importo del beneficio andrà a coprire il 100% della spesa sostenuta dal contribuente per quanto riguarda il superbonus al 90%.
Il Fisco ha infatti appurato che i fondi messi a disposizione per questa manovra bastano per poter coprire il totale delle spese.
Un calcolo che, come anticipato in precedenza, è stato fatto tenendo conto della somma totale delle richieste ricevute entro il 31 ottobre 2023.