Bonus maternità atlete 2023, ecco cosa prevede

Bonus maternità atlete del 2023, tutte le informazioni sui vantaggi e le agevolazioni per le atlete madri, con i dettagli per la richiesta.

Nel panorama sportivo mondiale, per molto tempo, gli uomini hanno avuto il predominio. Tuttavia, nelle ultime decadi, un numero crescente di donne ha conquistato medaglie olimpiche e raggiunto successi internazionali. Nonostante ciò, le sportive devono ancora affrontare numerose sfide, sia dentro che fuori dal terreno di gioco. Quando si discute della maternità, le differenze nei benefici concessi alle atlete rispetto a quelli offerti alle lavoratrici in generale diventano ancor più evidenti.

L’agevolazione consueta per la maternità che è stata introdotta dal Governo per assistere le donne lavoratrici che diventano madri, riguarda un aiuto finanziario che assicura alle neo-madri un periodo di licenza maternità esteso rispetto a quello stabilito per legge, e fornisce maggiori possibilità di conciliazione tra lavoro e vita familiare.

Il recente proclama del bonus maternità per le atlete partecipanti alle Olimpiadi e ai Campionati Mondiali, ha riacceso il dibattito sull’importanza di favorire l’eguaglianza di genere nel mondo dello sport. Questo incentivo finanziario per le madri atlete è un passo avanti significativo per garantire una maggiore inclusività e supporto per le donne nel mondo dello sport professionistico. Esamineremo più da vicino il bonus maternità per atlete e l’impatto positivo che potrebbe avere sulla carriera delle donne nello sport.

Il rinnovo del finanziamento per il bonus maternità, destinato alle atlete non professionali, è previsto per il 2023. Attraverso un DPCM firmato il 24 marzo 2023, i ministri dello Sport Abodi e dell’Economia Giorgetti hanno deciso di estenderne la durata da 10 a 12 mesi.

Nei prossimi paragrafi, esploreremo chi ha diritto a richiederlo, come fare domanda e il tipo di modello da utilizzare per l’invio tramite PEC.

Le atlete fanno un passo avanti: bonus maternità 2023 per le neo mamme

Il Dipartimento dello Sport fornisce un sostegno economico alle atlete in maternità che rispondono alle seguenti prescrizioni al momento della domanda:

– Aver partecipato, nell’attuale o nella scorsa stagione sportiva, esclusivamente o prevalentemente in gare sportive riconosciute dal CONI o dal Comitato Italiano Paralimpico;
– Non ricevere un reddito da altre occupazioni superiori a 15.000,00 euro lordi all’anno;
– Non appartenere a gruppi sportivi militari o qualsiasi altra organizzazione che fornirebbe la protezione previdenziale in caso di maternità;
– Non avere un lavoro che offre la protezione previdenziale contro la maternità;
– Essere cittadine italiane o di un altro paese dell’Unione Europea o, per le atlete provenienti da terzi paesi, detenere un permesso di soggiorno valido con una scadenza di almeno sei mesi dopo quella della domanda.

Una mamma abbraccia il figlio neonato
Foto | Kristina Paukshtite @Canva – lamiapartitaiva.it

Oltre a questi requisiti, è necessario soddisfare almeno uno dei seguenti criteri:

– Aver partecipato ad una olimpiade, un campionato o una coppa mondiale, o un campionato o una coppa europea riconosciuti dalla propria federazione negli ultimi cinque anni;
– Essere state selezionate per una squadra nazionale della propria federazione per le competizioni ufficiali almeno una volta negli ultimi cinque anni;
– Aver partecipato per almeno due stagioni a un campionato nazionale federale.

Infine, le atlete devono interrompere la propria attività sportiva per richiedere il contributo.

Basandosi su quanto riportato, se un’atleta interrompe la sua attività competitiva, ha diritto a ricevere un bonus maternità a partire dal termine del primo mese di gravidanza e questo diritto continua per gli undici mesi successivi. Tuttavia, se l’atleta riprende la sua attività, il diritto si estingue.

Rivoluzione per la maternità delle atlete: ecco come richiedere il bonus, l’ammontare e tutte le informazioni utili

  • Il bonus maternità consiste in un contributo di 1000 euro al mese, erogato per un totale massimo di dodici mesi, a partire dal giorno finale del mese seguente a quello in cui la richiesta viene presentata.
  • In caso di interruzione della gravidanza, l’atleta avrà comunque diritto all’assegno maternità fino alla ripresa dell’attività sportiva, ma non per più di tre mesi.
  • Le somme erogate come bonus maternità sono soggette a tassazione come “redditi diversi”, secondo l’articolo 67, comma 1, lettera m), del testo unico delle imposte sui redditi, (DPR 22 dicembre 1986, n. 917).

L’ammontare del bonus maternità standard invece varia a seconda delle circostanze e delle condizioni della futura madre. Attualmente, il bonus può arrivare fino a un massimo di 1.000 euro per ogni figlio. È importante sottolineare che il bonus è erogato in un’unica soluzione, di solito entro forme di tempo prestabilite. Inoltre, per poter usufruire del bonus maternità bisogna compilare l’apposita domanda e rispettare alcune condizioni legate al reddito familiare e al numero di figli.

Come e dove inoltrare la domanda per il bonus di maternità

Per ottenere il bonus maternità per atlete, è necessario presentare la domanda completando il modulo fornito dal Dipartimento dello Sport, disponibile sulla pagina specifica del sito.

Questo modulo deve essere inoltrato tramite email al seguente indirizzo PEC: ufficiosport@pec.governo.it.

Dipartimento per lo Sport – Modulo
Richiesta di assegnazione del contributo per maternità ad atlete non professioniste

Alla domanda devono essere allegate le seguenti documenti:

  • Una copia di un documento di identità valido;
  • Una copia del permesso di soggiorno (se l’atleta è di un Paese non membro dell’UE);
  • Una prova di registrazione presso un club sportivo o un’associazione affiliato a una federazione sportiva nazionale o a un disciplina riconosciuta dal CONI;
  • Una dichiarazione rilasciata dalla federazione sportiva nazionale che conferma che l’atleta soddisfa i requisiti sopra menzionati;
  • I documenti medici che determinano da quando la gravidanza è iniziata;
  • Una dichiarazione rilasciata dal club sportivo di appartenenza che dimostra la cessazione dell’attività agonistica dalla data specificata.

La validità del contributo termina quando l’atleta riprende l’attività sportiva.

Le domande di sovvenzione saranno processate in base all’ordine in cui sono ricevute fino a quando le risorse destinate a sostenere la maternità delle atlete, che ammontano a 1 milione di euro, si esauriscono. Questo viene verificato anche prospetticamente.

Secondo il decreto di marzo 2023, i ministeri responsabili sono chiamati a controllare e annunciare il numero dei contributi necessari e già forniti, che saranno pubblicati sui siti ufficiali del governo. Un gruppo di esperti verrà anche costituito attraverso l’emanazione di un decreto dal capo del Dipartimento dello Sport. Il loro compito sarà monitorare l’efficacia delle misure di supporto destinate alle atlete madri e organizzare campagne informative per aumentare la consapevolezza su questo argomento.

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