Dal 2024 Bonus da 800 euro per le partite iva: a chi spetta e come richiederlo

Finalmente una buona notizia per le partite Iva, bonus fino a 800 euro per tantissimi lavoratori. Ecco le ultime novità.  

Il 2023 che sta per chiudersi riserva una gradita sorpresa ai titolari di partite Iva, cioè a tutti quei lavoratori – e in Italia sono tantissimi – che svolgono un’attività in proprio, anziché come dipendenti. Liberi professionisti (avvocati, medici, architetti, ingegneri, ecc.) e lavoratori autonomi, iscritti a un albo professionale o meno, attivi sul mercato anche con uno o più contratti di collaborazione, troveranno sotto l’albero un “regalo di Natale” da parte dello Stato. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

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Il contributo mensile, erogato per 6 mensilità, spetta a decorrere dal primo giorno successivo alla data dell’istanza. (Lamiapartitaiva.it)

Per chi gestisce un’attività professionale in autonomia la vita (specie nel nostro paese) non è semplice, complici certi antichi pregiudizi, normative e una burocrazia spesso ostili, un fisco non sempre “amico”. Ma ecco finalmente una buona notizia. La legge di bilancio 2024, appena sfornata dal governo Meloni, prevede la proroga dell’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (ISCRO), introdotta dall’articolo 1, comma 386, della legge 30 dicembre 2020, n. 178. Cosa significa in soldoni?

Il nuovo bonus per le partite Iva dalla A alla Z

Diciamo subito che l’ISCRO è un’indennità riconosciuta ai lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata INPS, e da tale ente erogata, pari al 25% (su base semestrale) della media dei redditi da lavoro autonomo dichiarati dal contribuente nel biennio precedente l’anno prima della presentazione della domanda. È un contributo mensile, erogato per 6 mensilità,  che spetta a decorrere dal primo giorno successivo alla data dell’istanza. L’importo va da un minimo di 250 euro a 800 euro mensili.

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Il richiedente deve essere titolare di una partita IVA attiva da almeno tre anni alla data di presentazione della domanda. (Lamiapartitaiva.it)

I requisiti sono abbastanza stringenti. Il richiedente deve essere titolare di una partita IVA attiva da almeno tre anni alla data di presentazione della domanda, per l’attività riferita alla gestione previdenziale in corso. E nell’anno precedente alla presentazione della domanda deve aver dichiarato un reddito non superiore a 12.000 euro (fino a quest’anno il limite era di 8.972,04 euro e la partita Iva doveva essere attiva da almeno 4 anni). Ma non è tutto. Il reddito da lavoro autonomo prodotto nell’anno precedente alla presentazione della domanda dovrà essere inferiore al 70% della media dei redditi analoghi conseguiti nei due anni precedenti all’anno prima dell’istanza (mentre nel 2023 si doveva dimostrare un calo del 50% del reddito).

Sono esclusi dall’accesso all’ISCRO i titolari di trattamento pensionistico diretto e i soggetti assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie, i beneficiari di Assegno di inclusione e i contribuenti non in regola con i versamenti previdenziali obbligatori. Inoltre, l’erogazione del bonus è subordinata alla partecipazione a percorsi di aggiornamento professionale. Una volta verificato il possesso dei requisiti necessari, per presentare domanda basta accedere all’apposita area sul sito dell’INPS tramite SPID, CIE o CNS e inoltrare la richiesta in via telematica dal 1° maggio al 31 ottobre dell’anno di fruizione. Sarà poi l’Agenzia delle Entrate a effettuare tutti i controlli del caso.

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