Detrazioni per le case di riposo, cosa cambia nel 2024?

Avete un parente in una casa di riposo? Ecco quali sono tutte le novità del 2024 da conoscere per quanto riguarda le detrazioni

Tra le spese idonee per detrazione nel modello 730/2024 rientrano quelle correlate alla residenza assistita. È importante notare che il rimborso fiscale del 19% non si applica sull’intero importo speso per anziani o disabili ospitati, ma solo su una parte, con un limite massimo di spesa che sarà specificato prossimamente. Affinché sia possibile richiedere la detrazione nel modello 730 delle rette versate nel 2023 per la residenza assistita, è fondamentale considerare che il rimborso può essere richiesto solo per le spese sanitarie. Le spese relative a vitto e alloggio non sono detraibili. È necessario esaminare attentamente le fatture emesse dalla struttura per individuare l’importo da riportare nel modello 730, da presentare entro il termine del 30 settembre 2024. È altresì essenziale tenere conto delle normative specifiche relative agli anziani non autosufficienti, indipendentemente dal fatto che siano a carico o meno del contribuente che ha effettuato il pagamento delle rette. Le detrazioni per le spese sanitarie possono essere richieste anche tramite il modello Redditi Persone Fisiche. Ma vediamo più nel dettaglio tutto quello che bisogna sapere a proposito.

Novità per il 2024 sulle detrazioni per le case di riposo: ecco tutte le informazioni

La detrazione fiscale per la spesa sostenuta nel 2023 per la permanenza nella casa di riposo o in una RSA è concessa solo per una parte dei costi, limitata alla spesa sanitaria. Questa detrazione si applica sia per ricoveri in strutture pubbliche che private, convenzionate o non presso il SSN. Ogni anno, la struttura di accoglienza dell’anziano deve emettere una certificazione dei pagamenti, distinguendo tra:

– spese sanitarie;

– spese per vitto e alloggio.

Detrazioni casa di riposo
Detrazioni casa di riposo | Pixabay @Photobuay – Lamiapartitaiva.it

Solo le spese sanitarie possono essere detratte nel modello 730/2024, relativo ai costi sostenuti e ai redditi ottenuti nel 2023. È quindi fondamentale richiedere alla struttura di fornire dettagli sulle voci di spesa. Per comprendere chi può beneficiare della detrazione per la casa di riposo con il modello 730, occorre considerare variabili come lo stato di salute del soggetto ospitato e la situazione familiare. Le ultime indicazioni relative alle detrazioni fiscali sono contenute nella circolare n. 7 dell’Agenzia delle Entrate, pubblicata il 25 giugno 2021.

Tra le spese sanitarie, è importante distinguere la deduzione, la quale si applica quando un disabile usufruisce dei servizi della casa di riposo o RSA. In questo caso, tramite il modello 730, è possibile dedurre completamente l’importo delle spese sanitarie sostenute e indicate nella retta della RSA. È cruciale ricordare che la deduzione agisce sul reddito, quindi l’importo deve essere detratto dal reddito prima del calcolo dell’imposta da versare, riducendo così la base imponibile e potenzialmente influenzando l’aliquota Irpef applicabile.

Quando si parla di disabilità, ci si riferisce a individui a cui è riconosciuto tale stato secondo la legge 104 dalle commissioni mediche dell’ASL o da altre commissioni mediche designate per il riconoscimento dell’invalidità, civile, del lavoro o di guerra.

Ma chi può dedurre la spesa della casa di riposo? Nei casi di soggetti disabili, l’intera spesa sanitaria può essere dedotta non solo dal beneficiario che risiede nella RSA, ma anche dai seguenti membri della famiglia:

– coniuge;

– figli;

– genitori;

– generi e nuore;

– suocero e suocera;

– fratelli e sorelle.

Inoltre, in queste circostanze, l’intera spesa è deducibile nel modello 730, sia che il familiare nella casa di riposo sia a carico, sia che non sia considerato fiscalmente a carico del richiedente.

Naturalmente, il beneficio fiscale è destinato al soggetto che effettua il pagamento della retta, e il suo nominativo deve essere recuperabile dalle fatture emesse dalla casa di riposo.

Come funziona la detrazione casa riposo per anziani e persone non autosufficienti? Quando il residente nella casa di riposo non è ufficialmente riconosciuto come disabile ma è non autosufficiente, ovvero è un anziano che non può più gestire la vita indipendentemente, è possibile richiedere una detrazione fiscale del 19% della parte delle spese sanitarie.

In questo contesto, affinché si possa usufruire della detrazione tramite il modello 730, è essenziale che lo stato di non autosufficienza sia certificato da un medico. Il medico dovrà confermare che il soggetto che vive nella casa di riposo:

– non è in grado di svolgere attività quotidiane come mangiare, vestirsi o prendersi cura della propria igiene personale in modo autonomo;

– o richiede sorveglianza costante.

Si tratta di anziani che, ad esempio, non sono affetti da disabilità, ma a causa dell’età hanno bisogno di assistenza sanitaria continua e specifica.

Per beneficiare della detrazione della spesa per la casa di riposo senza restrizioni, è necessario che il modello 730 sia presentato dal residente stesso o da un familiare che è fiscalmente a carico dell’anziano. In altri casi, la detrazione fiscale è possibile entro limiti specifici.

Detrazione casa di riposo 730/2024 con limiti per i familiari non a carico

La detrazione del 19% per la casa di riposo tramite il modello 730, se richiesta da un familiare non a carico dell’anziano, sarà concessa solo fino a un massimo di 2.100 euro di spesa. Questo limite si rivela particolarmente svantaggioso per coloro con parenti non autosufficienti in residenza assistita, in quanto l’importo massimo di sconto fiscale ammonta a poco più di 390 euro.

Anziana in una casa di riposo
Anziana in una casa di riposo | Pixabay @Halfpoint – Lamiapartitaiva.it

In aggiunta, solo i contribuenti con un reddito annuo inferiore a 40.000 euro possono richiedere la detrazione per la casa di riposo di un familiare non fiscalmente a carico.

È importante notare che alcune Regioni offrono detrazioni e assistenza specifica per gli anziani ospitati in case di riposo, come la Lombardia e l’Emilia-Romagna. Pertanto, è consigliabile contattare i servizi socioassistenziali locali per informarsi e verificare la possibilità di ottenere ulteriori agevolazioni.

Entro il 30 settembre 2024 è necessario presentare la dichiarazione dei redditi per l’anno 2023. Le norme e le aliquote previste per il 2023, con 4 aliquote e le detrazioni corrispondenti, rimangono in vigore, senza particolari modifiche.

Molti si interrogano se la detrazione per la casa di riposo e RSA sarà influenzata dalle modifiche fiscali del 2024. A partire dal 2024, infatti, le aliquote Irpef passano da 4 a 3, con un accorpamento dei primi due scaglioni. Di conseguenza, per i redditi fino a 28.000 euro, si applica un’aliquota del 23%. In precedenza, per i redditi compresi tra 15.000 e 28.000 euro, l’aliquota era del 25%.

Tuttavia, per evitare un vantaggio eccessivo per i contribuenti, coloro che guadagnano oltre 50.000 euro subiscono un taglio delle detrazioni, pari a una franchigia di 260 euro. È importante notare che, secondo le nuove regole, la franchigia non si applica alle spese sanitarie e, di conseguenza, non si applica neanche alla retta della casa di riposo. Inoltre, le nuove regole saranno applicate dall’anno fiscale 2024, quindi non influenzeranno il modello 730/2024, ma entreranno in vigore con il modello 730/2025.

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